lunedì 9 marzo 2020

#Coronavirus, chi ha un mutuo può sospendere le rate

Chi ha un contratto di mutuo e ha subito la riduzione dell'orario o la sospensione dal lavoro in seguito all'allarme coronavirus può richiedere il congelamento delle rate. È quanto previsto dal decreto Covid-19, ma vale solo sui mutui prima casa e per chi ha un Isee inferiore ai 30.000 euro.
Oltre ad anticipare il nuovo calendario fiscale (posticipando al data di presentazione del 730 di quest'anno al 30 settembre) e a introdurre indicazioni più puntuali riguardo i rimborsi dei viaggi cancellati in seguito all'emergenza sanitaria, il recente decreto Covid-19 introduce anche alcune novità per chi ha stipulato un mutuo e attraversa una situazione critica. È questa una delle misure pensate dal Governo a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese impattati dall'emergenza coronavirus proprio per fronteggiare le situazioni di difficoltà economica. Chi ha un contratto di mutuo potrà infatti chiedere il congelamento del pagamento delle rate del mutuo nel caso in cui subisca la sospensione dal lavoro o la riduzione dell'orario lavorativo per almeno 30 giorni. In realtà questa possibilità esisteva già grazie al Fondo solidarietà mutui ma, grazie al decreto Covid-19, si amplia la platea dei possibili beneficiari.

In quali casi è possibile congelare le rate
Possono richiedere il congelamento delle rate (per un massimo di 18 mesi) tutti gli intestatari di un contratto di mutuo che hanno subito la riduzione dell'orario o la sospensione dal lavoro per almeno 30 giorni. La misura riguarda indistintamente tutti gli intestatari, non è quindi riservata solo ai residenti nei Comuni della zona rossa. Sia il mutuo che il richiedente, però, devono rispettare alcuni criteri precisi:
- il contratto deve essere stato stipulato da più di un anno rispetto alla data di richiesta della sospensione;
- la sospensione o la riduzione dell'orario di lavoro devono essere avvenute nei tre anni precedenti alla richiesta;
- il capitale residuo del mutuo non può essere superiore a 250.000 euro;
- il mutuo deve essere stato acceso per un'abitazione principale e non per un immobile di lusso;
- l'Isee del richiedente non può essere superiore ai 30.000 euro. 
fonte: www.altroconsumo.it

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