I pericoli cui è esposto il minore nell’uso della rete telematica rendono necessaria una sua tutela, che comporta un dovere di vigilanza e controllo da parte dei genitori al fine di evitare che tali strumenti possano essere utilizzati in modo non adeguato. Sul tema il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta con l’ordinanza dell’8 ottobre 2019.
Il fatto. Un minore, utilizzando la chat istantanea di Whatsapp, minacciava una sua coetanea con messaggi continui tanto da generarle uno stato di ansia e di preoccupazione e indurla di conseguenza a modificare le sue abitudini di vita.
Le osservazioni dei Giudici. Premesso che l’uso di internet e degli strumenti di comunicazione è sempre più diffuso tra gli adolescenti al fine di acquisire notizie ed esprimere opinioni, allo stesso tempo noti sono anche i pericoli cui sono esposti i minori a causa di un uso non corretto degli stessi. Se infatti è vero da un lato che il minore attraverso l’uso dei social esercita il proprio diritto all’informazione e alla comunicazione, tutelato dall’art. 11 della carta dei diritti fondamentali dell’Ue e dalla Costituzione che sancisce il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, è anche vero che tale diritto va contemperato con la tutela della dignità del minore di età.
A tal proposito, osservano i giudici, è intervenuta anche la Cassazione (sentenza n. 19069/2006) che ha affermato la necessità di tutela del minore nel cyberspazio, facendo riferimento all’art. 16 della Convenzione di New York che sancisce il diritto del minore a non subire interferenze arbitrarie o illegali nella propria vita privata, corrispondenza o domicilio, e altresì a non subire lesioni alla sua reputazione e al suo onore. Pertanto, anche di fronte eventuali diritti costituzionalmente garantiti, quali l’informazione e la libertà di espressione, tutelare il minore nell’uso della rete telematica è un obiettivo prioritario indipendentemente dalle competenze digitali maturate.
Vigilanza dei genitori. Riguardo la responsabilità genitoriale, visti i pericoli connessi all’utilizzo della rete telematica, i genitori sono tenuti ad educare i minori al corretto utilizzo di tali mezzi di comunicazione mediante una limitazione sia quantitativa che qualitativa all’accesso e condivisione di contenuti.
Pertanto, l’anomalo utilizzo degli strumenti telematici potrebbe essere sintomatico di una scarsa vigilanza ed educazione da parte dei genitori, i quali, sono tenuti a garantire un’educazione consona alle proprie condizioni socio-economiche e, ad adempiere un’attività di verifica e controllo sul sano sviluppo psicofisico del minore.
Alla luce di tali osservazioni il Tribunale conclude stabilendo che nel caso di specie l’anomala condotta attuata dal minore, avuto riguardo anche alla pericolosità del mezzo utilizzato per perpetrarla, hanno reso necessaria un’attività di monitoraggio e supporto del giovane e della madre al fine di verificare le effettive capacità educative e di vigilanza da parte della stessa.
Fonte: www.ilfamiliarista.it
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