sabato 15 dicembre 2018

Ubriaco in bici, salva la patente di guida

Condanna confermata per l’imputato sorpreso in condizioni psico-fisiche precarie in sella a una bicicletta. La violazione compiuta, ossia aver guidato in stato di ebbrezza, non è però sufficiente a comportare la sospensione della patente: decisivo il fatto che l’uomo sia stato fermato mentre utilizzava in strada un velocipede, mezzo che non richiede alcun titolo abilitativo per la guida.
Pedalata in stato di ebbrezza. Condanna inevitabile per un uomo – di oltre 80 anni di età – beccato a guidare la propria bici in condizioni psico-fisiche inadeguate, cioè ancora sotto gli effetti di sostanze alcoliche da lui ingerite poco tempo prima.
Illegittima, invece, la sospensione della sua patente di guida. Tale sanzione non è applicabile, spiegano i Giudici, perché la violazione al codice della strada è stata realizzata in sella a una bicicletta (Cassazione, sentenza n. 54032/2018).
Abilitazione. Facilmente ricostruito l’episodio, l’uomo fermato perché guidava in maniera discutibile la propria bici finisce sotto processo con l’accusa di «guida in stato di ebbrezza». E dinanzi ai Giudici del Tribunale sceglie la strada del patteggiamento, con condanna penale e sanzione accessoria, ossia «sospensione della patente di guida per dodici mesi».
Quest’ultimo provvedimento viene mal digerito dall’uomo, che, nonostante l’età avanzata – oltre 80 anni –, vuole poter continuare a guidare la propria automobile.
Ecco spiegato il ricorso in Cassazione, ricorso con cui viene evidenziato che il Codice della strada è stato sì violato ma «alla guida di una bicicletta, mezzo per il quale non è previsto il rilascio di alcuna abilitazione».
Questo dettaglio è ritenuto decisivo dai Giudici della Cassazione, i quali, infatti, ritenendo fondata l’osservazione proposta dai legali dell’uomo, cancellano il provvedimento con cui è stata stabilita «la sospensione della patente di guida».
E ora l’anziano ciclista potrà tranquillamente mettersi al volante della propria vettura.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it

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