Dapprima condannato per minacce e stalking ai danni della moglie separata, qualche anno dopo i suoi comportamenti di persistente violenza vengono riqualificati come maltrattamenti in famiglia.
Maltrattamenti in famiglia. L’ultimo passaggio giudiziario è in Corte d’Appello, dove, a dicembre del 2017, l’uomo viene condannato per «maltrattamenti in famiglia», alla luce delle condotte nei confronti della moglie separata e ritenendo logica «la continuazione con i delitti» certificati da una precedente sentenza irrevocabile di condanna – datata novembre 2015 – per i «maltrattamenti» realizzati sulla donna. Consequenziale è la rideterminazione della punizione, con annessa revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena.
Atti lesivi continuati nel tempo. Nessun dubbio, in sostanza, sul fatto che l’uomo, spesso sotto l’effetto della droga, abbia «proseguito» da dicembre 2015 «nell’assumere abitualmente comportamenti di denigrazione, aggressione, ingiuria, persecuzione, molestia e minacce nei confronti della moglie separata, anche alla presenza dei figli minori, esponendola abitualmente ad una serie di atti lesivi della sua integrità fisica e morale, tanto da provocare in lei un grave stato di ansia e di paura, anche per l’incolumità dei figli».
Maltrattamenti in famiglia.
Ebbene, per i Giudici d’appello e ora per i magistrati di Cassazione, è legittimo parlare di «unicità del disegno criminoso» e di continui nel tempo «maltrattamenti in famiglia», essendo irrilevante il fatto che «la convivenza tra i coniugi sia venuta meno dopo la sentenza del novembre del 2015», poiché «l’uomo ha mantenuto con la donna una stabile relazione dipendente dai doveri connessi alla filiazione».
Legittima, quindi, la «diversa qualificazione giuridica dei fatti», originariamente inquadrati come «minacce e stalking». Ciò perché, secondo i giudici, è evidente «il dolo» nei comportamenti dell’uomo, certificato dalla «consapevolezza di persistere in un’attività delittuosa già posta in essere in precedenza».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Minacce e stalking alla moglie separata riqualificati come maltrattamenti - La Stampa
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
lunedì 6 agosto 2018
Minacce e stalking alla moglie separata riqualificati come maltrattamenti
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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