lunedì 12 febbraio 2018

Sottrarre denaro dalla cassetta delle offerte è furto aggravato

E’ configurabile il reato di furto con l’aggravante dell’esposizione a pubblica fede qualora l’imputato sottragga del denaro dalla cassetta delle offerte all’interno di una chiesa.
Così la Corte di Cassazione con sentenza n. 5348/18, depositata il 5 febbraio.
Il caso. Il Tribunale di Asti dichiarava di non doversi procedere nei confronti di un uomo per il reato di furto di denaro da alcune cassette delle offerte site in una chiesa, in seguito all’esclusione dell’aggravante di cui all’art. 625, n. 7, c.p. e all’intervenuta remissione di querela.
Il Procuratore della Repubblica presso il medesimo Tribunale propone ricorso per cassazione denunciando l’illegittima esclusione dell’aggravante del fatto commesso su cose destinate a pubblica fede, aggravante che ricorrerebbe anche in relazione a furti posti in essere in luoghi privati ma aperti al pubblico.
L’aggravante dell’esposizione a pubblica fede. Il Supremo Collegio ribadisce la configurabilità, nel caso di specie, dell’aggravante di cui all’art. 625, n. 7, c.p., poiché tale aggravante «sussiste anche nel caso in cui la cosa si trovi in luoghi privati, ma aperti al pubblico e sia soggetta a sorveglianza saltuaria».
Da ciò ne deriva che il Giudice di prime cure è incorso in errore nel ritenere l’aggravante non sussistente. Il reato è infatti perseguibile d’ufficio, a nulla rilevando l’intervenuta remissione di querela.
La Corte dunque annulla la sentenza impugnata senza rinvio.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Sottrarre denaro dalla cassetta delle offerte è furto aggravato - La Stampa

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