martedì 12 dicembre 2017

Dopo la condanna di primo grado, la sospensione del commercialista è definitiva

Se è già intervenuta la sentenza di condanna in primo grado, la sospensione del professionista che ha fatto da regista delle frodi fiscali è ormai definitiva. A queste conclusioni approda la Corte di cassazione con la sentenza della Quarta sezione penale depositata ieri. La Corte ha cosi respinto il ricorso di un commercialista che era stata prima costretto agli arresti domiciliari e, poi, si era visto sostituire questa misura con il divieto di esercitare l'attività professionale per 2 anni. Secondo l'accusa il professionista avrebbe architettato un sistema di frodi fiscali di cui avrebbero beneficiato i propri clienti.

Sulla vicenda, che ha visto diversi ricorsi in Cassazione, era sopraggiunta la sentenza del tribunale con la quale veniva affermata la responsabilità del commercialista per concorso nei reati di dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Era emerso un ruolo di primo piano del professionista suggerendo e agevolando le condotte dei soggetti che mettevano e utilizzavano le fatture.

La Cassazione, ricordando quanto affermato anche dalla Corte costituzionale, sentenza n. 71 del 1996 aveva come, dopo la sentenza di condanna, anche solo di primo grado, non è più possibile sindacare io quadro indiziario che ha dato luogo alla misura interdittiva. Con la condanna dopo una valutazione piena, suscettibile quindi passare in giudicato e di assorbire i gravi indizi di colpevolezza che danno vita alla sanzione cautelare, lo stop allo svolgimento della professione diventa inattacabile.

fonte: Cassa Forense - Dat Avvocato

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