martedì 3 ottobre 2017

Sangue infetto: il Ministero doveva vigilare sulle trasfusioni

Il Ministero risponde per i danni subiti a seguito di emotrasfusioni laddove sia accertata l’omissione dell’attività di vigilanza e controllo e sia altresì accertata la conoscenza oggettiva, con riferimento all’epoca di produzione del preparato e ai più alti livelli scientifici, della possibile veicolazione di virus attraverso sangue infetto. Così l’ordinanza n. 22832/17 depositata il 29 settembre.
La vicenda. La Corte d’appello di Napoli accoglieva l’impugnazione proposta dall’originario attore avverso la pronuncia con cui il giudice di prime cure aveva rigettato la sua richiesta di risarcimento da parte del Ministero della salute per i danni conseguenti alle emotrasfusioni a cui aveva dovuto sottoporsi diversi anni prima. Il Ministero ha proposto ricorso per la cassazione della pronuncia dolendosi per difetto di motivazione ed erroneità della sentenza che non ha adeguatamente motivato in ordine al rapporto di causalità tra le trasfusioni e la patologia epatica lamentata dalla controparte.
Controllo e vigilanza. I Supremi Giudici ricordano che il Ministero della salute è tenuto ad un’attività di controllo e vigilanza sulle trasfusioni del sangue e sull’uso degli emoderivati. Da tale posizione discende la responsabilità in caso di omissioni e conseguenti danni da epatite ed infezioni da HIV contratte da soggetti emotrasfusi. Le Sezioni Unite (n. 581/2008) hanno infatti affermato che ove sia accertata l’omissione da parte del Ministero dell’attività di vigilanza e controllo e sia altresì accertata la conoscenza oggettiva, con riferimento all’epoca di produzione del preparato e ai più alti livelli scientifici, della possibile veicolazione di virus attraverso sangue infetto, nonché ovviamente la sussistenza di una patologia da virus HIV, HBV o HCV, deve ritenersi che l’omissione sia stata causa della malattia, con conseguente responsabilità in capo al Ministero.
Avendo nel caso di specie correttamente applicato tali principi, la sentenza impugnata risulta immune dalle censure ed il ricorso viene in conclusione rigettato.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Sangue infetto: il Ministero doveva vigilare sulle trasfusioni - La Stampa

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