Sì alla tv, ma solo per i canali della rete nazionale. Sì ai passatempi, ma solo con mazzi di carte controllate. Ok al pentolame, ma solo di dimensioni prestabilite. Sono queste alcune delle regole contenute nella nuova circolare del Dap che regola la quotidianità dei detenuti al 41 bis, il cosiddetto “carcere duro” per mafiosi. Un provvedimento di oltre cinquanta pagine che regolamenta nel dettaglio la vita dei detenuti con questo regime.
Cosa dice la circolare
Tra i dettagli anche la regolamentazione di perquisizioni, visite con famiglia e il garante e la ricezione dei pacchi per corrispondenza. Restrizioni anche per la socialità: sono infatti previste limitazioni «degli incontri tra i vertici delle medesime “famiglie”, di gruppi alleati e di gruppi o clan contrapposti».
Al centro della circolare anche gli oggetti concessi ai detenuti: sono ammesse «forbicine (con punte rotonde), taglia unghie (senza limetta), pinzetta (in plastica), rasoio in plastica e rasoio personale autoalimentato. Non sono consentiti generi di toeletta in confezione spray e sono ammessi prodotti contenuti esclusivamente in recipienti di plastica».
Per quanto riguarda il tempo libero, i detenuti possono rimanere all’aperto «non più di due ore al giorno». In tv avranno accesso solo ai canali della rete nazionale, cioè il pacchetto Rai, Canale 5, Rete 4, Italia Uno, La Sette, Cielo, Iris e TV 2000.
Cos’è il 41 bis
Il 41 bis è una misura che venne introdotta della legge del 26 luglio 1975. Fu inizialmente pensata per le rivolte in carcere ma nel 1992, dopo la strage di Capaci, venne estesa ai condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso. La norma aveva carattere temporaneo ma è stata via via rinnovata. In Italia i detenuti al 41 bis sono in carcere per associazione mafiosa o per sospetta attività di terrorismo.
I commenti
Quello sul 41 bis è «un provvedimento frutto di un’interlocuzione con la procura Antimafia, il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e il Garante per i detenuti che dà omogeneità all’applicazione del 41 bis, evitandone ogni forma di arbitrio e di misure impropriamente afflittive». Così il Ministro della Giustizia Andrea Orlando a proposito della circolare in questione.
Fonte:www.lastampa.it/Nuove regole per il “carcere duro”. Dall’abbigliamento ai canali Tv - La Stampa
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martedì 3 ottobre 2017
Nuove regole per il “carcere duro”. Dall’abbigliamento ai canali Tv
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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