Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che introduce dal 1 gennaio 2018 la misura di contrasto alla povertà. Il beneficio sarà destinato nella prima fase a 660mila famiglie, di cui 580mila con figli minori, e andrà da un minimo di 190 euro a un massimo di 485 euro. Dal primo dicembre si potranno presentare le domande per l’accesso al Rei.
Il Reddito d’Inclusione, che in fase di prima attuazione potrà contare su circa 2 miliardi di euro comprensivi dei fondi per l’inclusione sociale, sarà rivolto ai nuclei familiari con figli minori o disabili, donne in stato di gravidanza o persone ultra 55enni in condizione di disoccupazione. Verrà poi progressivamente allargato, grazie a un incremento delle risorse, fino a comprendere tutta la platea delle persone in condizione di povertà assoluta.
Che cos’è, come funziona e come richiedere il reddito di inclusione
Ecco in sintesi cosa prevede il provvedimento.
Che cos’è
Il Reddito di inclusione (Rei) è la prima misura unica nazionale di contrasto alla povertà a vocazione universale. Prevede un beneficio economico, cui sarà possibile accedere da gennaio 2018, erogato attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta Rei), e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà
A chi si rivolge
Nella prima fase, il Rei sarà destinato a 660mila famiglie, di cui 580mila con figli minori. Si tratta delle fasce di popolazione individuate tra le più bisognose, in continuità con il Sia (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’Asdi (Assegno di disoccupazione), che il Rei andrà a sostituire in via espansiva. I beneficiari sono inizialmente individuati tra i nuclei familiari con: figli minorenni, figli con disabilità (anche maggiorenni), donna in stato di gravidanza e disoccupati che abbiano compiuto 55 anni.
Beneficio economico
Va da un minimo di 187,5 euro a un massimo di 485,4 euro al mese. È concesso per un periodo massimo di 18 mesi e non potrà essere rinnovato prima di 6 mesi. In caso di rinnovo, la durata è fissata in 12 mesi. In ogni caso, il beneficio per ogni nucleo familiare non potrà essere superiore all’assegno sociale (valore annuo, 5.824 euro, ovvero circa 485 euro al mese). Se i componenti del nucleo familiare ricevono già altri trattamenti assistenziali, il valore mensile del Rei è ridotto del valore mensile degli stessi trattamenti.
Requisiti di accesso
Potranno accedere al beneficio i cittadini italiani, i cittadini comunitari, i familiari di cittadini italiani o comunitari, non aventi la cittadinanza in uno Stato membro, titolari del diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente, i cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, i titolari di protezione internazionale (asilo politico, protezione sussidiaria), che siano residenti in Italia da almeno due anni al momento della presentazione della domanda.
Doppia soglia di accesso
Per accedere al Rei il nucleo familiare deve avere un valore Isee non superiore a 6 mila euro e un reddito equivalente non superiore a 3 mila euro. Inoltre il valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non deve superare i 20 mila euro e il patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non deve essere superiore a 10 mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).
Le domande
Potranno essere presentate da dicembre. Il Comune raccoglierà la richiesta, verificherà i requisiti di cittadinanza e residenza e la invierà all’Inps entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione. L’istituto, entro 5 giorni, verificherà il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, riconoscerà il beneficio.
fonte:www.lastampa.it/Lotta alla povertà, a gennaio arriva il reddito di inclusione per le famiglie più deboli - La Stampa
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
martedì 29 agosto 2017
Lotta alla povertà, a gennaio arriva il reddito di inclusione per le famiglie più deboli
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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