mercoledì 28 giugno 2017

L’auto storica in garage non sfugge al Fisco

La Cassazione approva il ricorso delle Entrate con l’ordinanza n. 15899/2017. Ok all’accertamento nei confronti del contribuente che dichiara un reddito modesto.
Legittimo l’accertamento fiscale che si basa sul possesso, da parte di un contribuente che dichiara un modesto reddito, di alcune auto d’epoca. Così la Corte di Cassazione con l’ordinanza del 26 giugno 2017, n. 15899, nella quale il ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate è stato accolto.
La vicenda. I Giudici della Suprema Corte hanno riformulato la tesi della CTR: allora, i Giudici territoriali avevano accolto il ricorso del contribuente il quale sosteneva di tenere le automobili in garage e di utilizzarle sporadicamente, senza quindi grosse spese di mantenimento. In sostanza, per lui quelle auto avevano un solo valore affettivo. Per gli Ermellini, però, è l’auto in sé che è sintomo di redditi elevato, e nulla rileva l’uso che ne viene fatto.
Capacità contributiva. Sostengono infatti i Giudici di Piazza Cavour: «In tema di accertamento delle imposte sul reddito, il riferimento al possesso di autovetture da parte del contribuente […] deve intendersi esteso anche alle auto storiche, non rinvenendosi in dette disposizioni alcuna precisazione o restrizione al riguardo, e rappresentando tale circostanza un idoneo indice di capacità contributiva, dal quale possono correttamente desumersi elementi di valutazione, nell’ambito dell’apprezzamento riservato al giudice di merito, come fatto al quale notoriamente si ricollegano spese a volte anche ingenti». Il Supremo Consesso ha cassato la sentenza della CTR e rinviato il tutto alla Commissione Regionale in altra composizione.

Fonte: www.fiscopiu.it /L’auto storica in garage non sfugge al Fisco - La Stampa

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