mercoledì 24 maggio 2017

Anche la legnaia e l'ex porcile nell’abitazione “di lusso”

La Cassazione, con l’ordinanza n. 12531/2017: anche gli ambienti di servizio e la cantina devono essere conteggiati al fine di stabilire se l’abitazione è o meno di lusso.
Il caso. Cantina, legnaia ed ex porcile rientrano nel novero dei locali da computare al fine di stabilire la superficie complessiva di un immobile ai fini agevolativi e, quindi, il suo carattere “di lusso” o meno. Lo dice la Corte di Cassazione con l’ordinanza del 18 maggio 2017, n. 12531, con la quale la Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate avverso la decisione della tribunale favorevole a due contribuenti. L’Ufficio aveva incluso tra i locali da calcolare anche quelli adibiti a legnaia, cantina, stalla, porcile e ricovero di animali da cortile presenti al piano terreno di un ex fabbricato rurale acquistato dai contribuenti. Secondo i giudici della CTR, tali locali non avevano il requisito della destinazione abitativa e, dunque, non andavano conteggiati.
Abitazione di lusso. Non così per la Cassazione: secondo gli Ermellini, «al fine di stabilire se una abitazione sia di lusso e, quindi, sia esclusa dall’agevolazione prima casa, occorre fare riferimento alla nozione di superficie utile complessiva di cui all’art. 6, decreto 2 agosto 1969, in forza del quale è irrilevante il requisito dell’abitabilità dell’immobile, siccome da esso non richiamato, mentre quello dell’utilizzabilità degli ambienti, a prescindere dalla loro effettiva abitabilità, costituisce parametro idoneo ad esprimere il carattere lussuoso di una abitazione».
Per tali motivi, la Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate cassando la precedente sentenza di appello.

Fonte: www.fiscopiu.it/Anche la legnaia e l'ex porcile nell’abitazione “di lusso” - La Stampa

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