sabato 29 aprile 2017

Tumore e cellulare aziendale: anche il tribunale di Firenze riconosce il nesso causale

Ancora una volta la giurisprudenza conferma il collegamento causale tra tumore al cervello e uso del cellulare. La prima sentenza storica della Cassazione, è datata 2012 (Cassazione Lavoro, sentenza 12 ottobre 2012, n. 17438), è seguita poi la pronuncia del Tribunale di Ivrea (sentenza 30 marzo 2017) e ora è il turno del Tribunale di Firenze con la sentenza pronunciata il 24 aprile scorso (si attendono le motivazioni).
La vicenda vede come protagonista Alessandro Maurri, addetto alle vendite presso società di import export. Fin dal 1994 ha sempre utilizzato i telefoni cellulari aziendali a causa dei frequenti viaggi in auto, riscontrando i primi sintomi nel 2005: perdita di udito, acufeni, cioè fischi nell’orecchio e altri disturbi. «Prima di capire che c’era qualcosa di più serio è passato un po’ di tempo. Nel 2008 sono arrivate anche le vertigini. Una risonanza ha rivelato che avevo un neurinoma, un tumore benigno ma intracranico, che cresce, e più cresce più è difficile toglierlo e più aumentano le conseguenze del dopo intervento. Mi sono operato nel 2011 nell’ospedale di Legnano. Praticamente ti aprono la testa in due come una anguria. Il tumore è stato rimosso. Io però non ci sento più dall’orecchio destro e anche l’equilibrio non va benissimo. Come il signore di Ivrea, io non demonizzo il cellulare, che è un utile strumento di lavoro. Dico però che dovremmo essere informati sui rischi connessi».
Nel 2013 Marri presenta domanda di indennizzo all’INAIL e a seguito del rifiuto inizia la causa civile.
L’Inail è stato condannato alla corresponsione di una rendita vitalizia riconoscendo un’invalidità del 16 per cento.
La perizia è stata redatta ancora una volta (come nei due casi precedenti) dal professor Angelo Levis, mentre il lavoratore è stato difeso dagli avvocati Maresca e Zangara dello studio Bonafede.
Occorre ora – nel caso di Ivrea e di Firenze – aspettare nuove decisioni da parte dela corte d’Appello e della Cassazione. La vicenda quindi non si conclude qui, perché saranno inevitabili i ricorsi da parte dell’INAIL e le reazioni delle compagnie telefoniche, giuridiche e non. Ma pare evidente che si stia avviando un nuovo, inevitabile, percorso di consapevolezza, nella comprensione (non solo giuridica) di un fenomeno che vede da decenni impegnato l’uomo in quella che è una battaglia contro uno dei mali più diffusi di questo secolo.

Fonte:www.altalex.com/Tumore e cellulare aziendale: anche il tribunale di Firenze riconosce il nesso causale | Altalex

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