La Corte Costituzionale si è espressa in merito alle questioni di costituzionalità della legge elettorale per la Camera dei Deputati (cd. "Italicum", legge 6 maggio 2015, n. 52), sollevate dai tribunali di Messina, Torino, Genova, Perugia e Trieste.
In particolare, sono stati bocciati ballottaggio e scelta discrezionale del collegio di elezione in caso di candidatura plurima (sopravvive quindi il criterio residuale del sorteggio), mentre la Consulta ha salvato il premio di maggioranza.
È questa la decisione della Corte Costituzionale i cui giudici spiegano in una nota: "All'esito della sentenza la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione".
Con un comunicato precedente la Consulta aveva elencato tutte le censure proposte da ciascuno dei cinque tribunali rimettenti; questi i nodi principali affrontati dalla Corte:
Premio di maggioranza e ballottaggio: l'attribuzione del premio di maggioranza (340 seggi), al primo turno di votazione, alla lista che ha ottenuto il 40%, calcolando tale percentuale sui votanti e non sugli aventi diritto al voto o, al secondo turno di ballottaggio tra le prime due liste del primo turno, esclusa ogni forma di collegamento tra liste o di apparentamento tra i due turni di votazione; altra censura riguarda la clausola di sbarramento che esclude dall’attribuzione dei seggi le liste che non abbiano superato la soglia del 3% dei voti validi.
Liste bloccate: il sistema prevede la composizione delle liste con un candidato bloccato e gli altri scelti con voto di preferenza.
Soglia di sbarramento: altra contestazione riguardava la previsione di soglie di sbarramento diverse per le elezioni tra Camera e Senato.
Scelta del collegio da parte del candidato eletto: una norma censurata da più tribunali era quella che consente al candidato capolista eletto in più collegi plurinominali di scegliere il collegio in cui essere proclamato eletto in base ad una mera valutazione di opportunità e non in base a a criterio oggettivo e predeterminato.
Si ricorda inoltre che la Corte Costituzionale, con la sentenza 13 gennaio 2014, n. 1, aveva bocciato la precedente legge elettorale per la Camera ed il Senato (legge 21 dicembre 2005, n. 270, altrimenti nota come "Porcellum") essenzialmente per due motivi: l'eccessivo premio di maggioranza e il sistema delle liste bloccate.
Fonte: www.altalex.com/Italicum: no al ballottaggio, sì al premio di maggioranza | Altalex
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domenica 29 gennaio 2017
Italicum: no al ballottaggio, sì al premio di maggioranza
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