In stato di ebbrezza alla guida del proprio ‘suv’, procedendo contromano in autostrada. Situazione assurda e pericolosa, protrattasi per quasi 20 chilometri, fino a quando, purtroppo, l’ipotesi peggiore si è concretizzata: il conducente ha centrato in pieno una vettura, ferendo l’altro automobilista e uccidendo i 4 passeggeri.
Non si è trattato, però, di un incidente catalogabile come conseguenza dei fumi dell’alcol. Per i magistrati, difatti, l’automobilista ubriaco è da ritenere colpevole di omicidio volontario. Definitiva perciò la condanna a 18 anni e 4 mesi di reclusione (Cassazione, sentenza n. 45997/2016, Sezione Quinta Penale, depositata il 2 novembre 2016).
Autostrada. Il dramma, in pochi secondi, nell’agosto del 2011, quando, lungo l’autostrada A26, un ‘suv’ – una Audi Q7 –, procedendo contromano ad alta velocità, centra in pieno un’automobile – una Opel Astra – in cui viaggiano cinque persone, tutte francesi. Il bilancio è terribile: ferito gravemente il conducente dell’Opel e morti i 4 passeggeri che erano con lui.
A rendere ancora più terribile la situazione, poi, la scoperta che l’uomo – un albanese – alla guida del ‘suv’ è ubriaco e ha scientemente fatto inversione in autostrada, per poi percorrere quasi 20 chilometri contromano, obbligando gli altri automobilisti a manovre assurde e rischiosissime per evitare l’impatto.
Ricostruiti quei drammatici minuti, il conducente del ‘suv’ viene ritenuto responsabile di «omicidio volontario». La sua condotta è inequivocabile, secondo i giudici, e non può essere resa meno grave dal fatto di essersi messo al volante dopo aver bevuto alcol in abbondanza. Egli è ritenuto consapevole delle proprie azioni e delle potenziali conseguenze.
Omicidio. E ora la visione tracciata dai giudici della Corte d’assise di appello viene ritenuta corretta e condivisa dai magistrati della Cassazione. Ciò significa per il cittadino albanese una condanna definitiva a «18 anni e 4 mesi di reclusione».
Nessun dubbio, in sostanza, sulla responsabilità per il reato di «omicidio volontario». L’uomo alla guida del ‘suv’, pur guidando in stato di ebbrezza, ha agito consapevolmente e ha «accettato in anticipo le probabili conseguenze» poi purtroppo concretizzatesi.
È proprio il riferimento al «dolo eventuale» a inchiodare lo straniero alle sue colpe. In sostanza, il conducente del ‘suv’ «si era reso conto di viaggiare contromano, per le ripetute e insistite segnalazioni acustiche e visive degli automobilisti, costringendo questi ultimi ad effettuare improvvise deviazioni per evitare l’urto frontale e mantenendo invece la propria direzione di marcia senza effettuare alcuna manovra di emergenza». Ciò permette di ritenere, senza dubbio, spiegano i magistrati, che egli, pur consapevole delle possibili «gravi conseguenze negative», ha perseverato «in una condotta di guida altamente pericolosa, anche a costo di cagionare la morte di una o più persone». Di conseguenza, si può affermare, concludono i magistrati, che il conducente del ‘suv’ ha «pienamente voluto l’incidente mortale».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Ubriaco e contromano in autostrada, uccide 4 persone: è omicidio volontario - La Stampa
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lunedì 7 novembre 2016
Ubriaco e contromano in autostrada, uccide 4 persone: è omicidio volontario
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