Chi, con una condotta concludente, percepisce e preleva delle somme di denaro non dovute, acquista la qualità di accipiens e, con essa, l’obbligo di restituire il malo acquisto. Questo il principio espresso dalla Sesta sezione della Cassazione nell’ordinanza n. 17705/16 depositata il 7 settembre.
Il caso. Una banca erogava erroneamente ad una beneficiaria la pensione per 7 anni dopo la sua morte, pensione che veniva accreditata su un conto corrente cointestato a quest’ultima ed un’altra beneficiaria. Tale seconda beneficiaria veniva dunque convenuta in giudizio dalla banca stessa per la restituzione di quanto indebitamente percepito, poiché aveva, nel corso degli anni, prelevato le somme indebitamente erogate. Sia il Tribunale che la Corte d’appello di Milano rigettavano la domanda della banca, osservando che, per effetto della morte della beneficiaria, l’obbligo restitutorio si era trasferito da questa ai suoi eredi e dunque solo questi ultimi potevano essere obbligati alla restituzione.
Ricorreva dunque in Cassazione la banca denunciando che: a) l’obbligo restitutorio, non essendo mai sorto in capo alla prima beneficiaria, non poteva essersi trasferito da costei ai suoi eredi; b) obbligato alla restituzione dell’indebito è chi lo abbia ricevuto.
La decisione della Suprema Corte. La Cassazione ha rilevato che, oltre al fatto che la decisione milanese ha avallato un vero e proprio furto, è stato trascurato di considerare che l’obbligazione restitutoria può sorgere solo qualora chi riceva l’indebito sia in vita. Il pagamento dell’indebito a defunto, ma ritenuto vivente dal solvens, non fa sorgere alcuna obbligazione né in capo al defunto stesso, poiché ovviamente non è soggetto di diritto, né in capo ai suoi eredi, poiché questi assumono i debiti presenti nell’asse ereditario al momento della morte e, nel caso di specie, fino al momento della morte non era stato pagato indebitamente alcun rateo di pensione.
Tale situazione fa invece sorgere l’obbligo di restituzione dell’indebito, ex art. 2033 c.c., in capo a chi di fatto di quel pagamento si avvalga. «È solo questi, infatti, che con una condotta concludente, consistita nella materiale apprensione del pagamento, acquista la qualità di accipiens e, con essa, l’obbligo di restituire il malo acquisto».
Sulla base di queste ragioni la Cassazione ha accolto il ricorso della banca.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Erogazione di pensione indebita, scatta l'obbligo di restituzione - La Stampa
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domenica 11 settembre 2016
Erogazione di pensione indebita, scatta l'obbligo di restituzione
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