Nessuna via di mezzo per il lavoratore sul fronte della legge 104. Il ‘permesso’ concesso dall’azienda va utilizzato in maniera piena, completa, sfruttando tutto il tempo a disposizione. Anche perché il ricorso a quelle ore per effettuare attività esclusivamente personali può costare addirittura il licenziamento.
Permessi. Esemplare la vicenda relativa a un dipendente – oramai ex – di un’azienda automobilistica. Fatale, per il lavoratore, l’avere utilizzato in malo modo i «permessi» previsti dalla legge 104 e concessigli dalla società per fornire «assistenza a una cognata non convivente».
A certificare l’abuso è stata una «agenzia investigativa». ‘Nero su bianco’ il fatto che l’uomo per almeno «metà del tempo previsto» non abbia svolto «alcuna attività assistenziale». Più precisamente, egli «è stato visto recarsi presso l’abitazione» della familiare solo in «due giornate» e comunque per un totale di neanche otto ore.
Drastica la reazione dell’azienda: «licenziamento» per il lavoratore. E tale decisione è ritenuta corretta dai giudici d’Appello, i quali considerano «grave la condotta dell’uomo», tale da rompere definitivamente «il vincolo fiduciario» con la società.
Abuso. E ora, nonostante le obiezioni proposte dall’uomo, anche i giudici della Cassazione danno ragione all’azienda con la sentenza n. 9217/2016.
Nessun dubbio è possibile, in sostanza, sull’«abuso» compiuto dal lavoratore, e registrato dall’«agenzia investigativa». L’«assistenza» prevista, come da «permesso» richiesto alla datrice di lavoro, «non fu effettuata per l’orario dovuto». Ciò è sufficiente per ritenere grave il raggiro compiuto dal dipendente nei confronti della società e, allo stesso tempo, della previdenza pubblica.
E in questa ottica la necessità, per l’azienda, di ricorrere addirittura ad un investigatore privato viene valutata come ulteriore conferma della «particolare attitudine del lavoratore a strumentalizzare forme legittime di sospensione dal lavoro».
Tutto ciò spinge a considerare gravissimo l’«abuso» compiuto dall’uomo, e, di conseguenza, legittimo il «licenziamento» deciso dall’azienda.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it/‘Permesso’ strumentalizzato, assistenza solo parziale alla parente: licenziato - La Stampa
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
giovedì 12 maggio 2016
‘Permesso’ strumentalizzato, assistenza solo parziale alla parente: licenziato
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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