Balletto di cifre sul fronte dell’assegno divorzile a favore della ex moglie: da 1.500 euro a 750 euro. Ma lo scontro a colpi di numeri può essere indirizzato dalla nuova convivenza della donna. Elemento, questo, che può liberare l’uomo da ogni obbligo. Così ha stabilito la Corte di Cassazione, con ordinanza n. 2466, depositata lo scorso 8 febbraio.
Euro. Il primo ‘taglio’ drastico all’«assegno divorzile» arriva dal Tribunale: si passa dagli originari «1.500 euro» ai più contenuti «500 euro». Soddisfazione per l’uomo, che aveva puntato tutto su «miglioramento delle condizioni economiche dell’ex moglie, assunta stabilmente come dipendente di un esercizio commerciale; peggioramento delle proprie condizioni lavorative, a causa dell’età e delle condizioni di salute» e «instaurazione» da parte della donna «di una stabile convivenza more uxorio».
Pronta la replica da parte dell’ex moglie, che ottiene una vittoria, seppur parziale, in appello: «assegno divorzile» portato a «750 euro».
Convivenza. Ma la Cassazione non condivide quanto deciso in Appello, e, annullata la sentenza, rinvia la causa nuovamente ai giudici di secondo grado che dovranno ripronunciarsi, questa volta, tenendo soprattutto presente la «convivenza more uxorio» della donna.
Su questo punto si soffermano, difatti, i Giudici della Cassazione, evidenziando l’errore compiuto in appello, dove si è elevata «la misura dell’assegno» ma «senza disconoscere la sussistenza della convivenza» intrapresa dall’ex moglie. E tale elemento, invece, non può essere trascurato, sottolineano i Giudici, ribadendo che «l’instaurazione, da parte del coniuge divorziato, di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell’assegno divorzile a carico dell’altro coniuge».
Per fare ulteriore chiarezza, poi, la Cassazione spiega che «la formazione di una famiglia di fatto è espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole, che si caratterizza per l’assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto e, quindi, esclude ogni residua solidarietà postmatrimoniale con l’altro coniuge» che, legittimamente, «può confidare nell’esonero definitivo da ogni obbligo».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /Divorzio, assegno a rischio: decisiva la convivenza more uxorio dell’ex moglie - La Stampa
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venerdì 19 febbraio 2016
Divorzio, assegno a rischio: decisiva la convivenza more uxorio dell’ex moglie
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