Se la mancanza di liquidità non deriva da operazioni deficitarie commesse dal manager, non può essere condannato l’imprenditore che sceglie di adeguare l’azienda alle norme antinfortunistiche e di non pagare l’IVA. A dirlo sono i giudici della Cassazione, nella sentenza 40352/15, che hanno esaminato il caso di un contribuente rappresentate legale di una società che non aveva versato l’imposta sul valore aggiunto.
Per i Giudici di appello, il mancato versamento dell’IVA era un fattore rilevante, e non valeva il fatto che le somme erano state destinate all’adeguamento dell’azienda. Il mancato versamento dell’imposta, in una situazione di crisi, era un tentativo di salvare l’azienda, scegliendo di adeguare gli impianti alle norme. Così, i Giudici hanno potuto ricordare come “in tema di omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto, la giurisprudenza di legittimità ha ormai affermato il principio che la crisi di liquidità del debitore può essere rilevante per escludere la colpevolezza, se venga dimostrato che il soggetto tenuto al pagamento aveva adottato tutte le iniziative per provvedere alla corresponsione del tributo”.
Insomma, si ripete l’affermazione più volte rimarcata dai giudici, ossia che il debitore dimostri di aver posto in essere ogni possibile azione per evitare il mancato versamento dell’imposta, anche intervenendo sfavorevolmente sul proprio patrimonio personale.
Ora, la situazione nella quale si era trovato il contribuente era compresa tra due fuochi: da una parte, rinnovare l’impiantistica per poter continuare l’attività aziendale e non pagare l’imposta; dall’altra, effettuare il versamento e rischiare la chiusura dell’azienda. La via scelta dal contribuente era già parsa obbligata ai giudici di primo grado, che avevano provveduto alla sua assoluzione. La Comnmissione tributaria regionale si era limitata a ribaltare il giudizio assolutorio “affermando la vincolatività e la rilevanza dell’obbligo di accantonamento delle somme”, senza chiarire le ragioni che l’avevano portata a ritenere tali adempimenti possibili ed esigibili, nel contesto della situazione aziendale di profonda crisi. Ecco perché il ricorso del contribuente è stato accolto, e la sentenza di appello cancellata.
Fonte: www.fiscopiu.it/Non paga l’IVA per adeguare l’azienda: la Cassazione lo assolve - La Stampa
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martedì 13 ottobre 2015
Non paga l’IVA per adeguare l’azienda: la Cassazione lo assolve
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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