Comprensibile la gelosia verso il proprio partner, ma se diventa una vera e propria patologia, il problema è serio e può avere risvolti penali: significativa la condanna di un uomo, ritenuto colpevole di aver vessato per anni la moglie, spessissimo proprio a causa di una assurda gelosia (Cassazione, sentenza 26344/15).
Linea di pensiero comune tra i giudici del Tribunale e quelli della Corte d’appello: inequivocabili le condotte tenute da un uomo nei confronti della moglie, catalogabili come «maltrattamenti» in piena regola. Consequenziale la condanna ad «otto mesi di reclusione». Chiarissima, per i giudici, la lettura della vicenda: le vessazioni ai danni della donna non erano «circoscritte ai mesi appena precedenti la separazione coniugale» ma risalivano almeno a ventiquattro mesi prima, e si erano «protratte con abitualità e crescente aggressività», determinando così per la donna un «regime di vita quotidiano scandito da vessazioni e umiliazioni». E alla base di quelle assurde «condotte» la «ingiustificata e patologica gelosia» dell’uomo.
Ora, nel contesto della Cassazione, la prospettiva tracciata dai giudici di merito è ritenuta assolutamente corretta. Inutili le proteste dell’uomo, che vede, invece, confermata la propria «condanna» per i «maltrattamenti» e le «vessazioni» a cui ha sottoposto la moglie. Assolutamente non contestabili le valutazioni compiute tra primo e secondo grado, alla luce degli inequivocabili «dati informativi offerti dall’istruttoria». Su questo fronte, in particolare, non solo le «dichiarazioni accusatorie» della donna, ma anche le «testimonianze dei familiari e dei conoscenti della coppia, del medico curante di famiglia» e infine «del maresciallo dei Carabinieri e di una psicoterapeuta» hanno permesso di ‘certificare’ la «abitualità dei comportamenti sopraffattori stabilmente adottati» dall’uomo «in pregiudizio della consorte». Significative, ed esemplari, in particolare le parole del «figlio più grande» della coppia, il quale «ha riferito del clima di tensione familiare» e, soprattutto, «degli atteggiamenti di gelosia del padre».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /Malato di gelosia, vessa la moglie: condannato - La Stampa
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lunedì 3 agosto 2015
Malato di gelosia, vessa la moglie: condannato
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
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