lunedì 25 maggio 2015

La sospensione della patente non contrasta con il diritto al lavoro

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dispone la sospensione della patente di guida per 7 mesi a carico di un imputato per il reato guida in stato d’ebbrezza (articolo 186, comma 2, lett. b del Codice della strada). L'imputato ricorre in Cassazione, prospettando l’incostituzionalità delle norme del codice della strada in tema di sospensione della patente e possibilità di concessione di limitati permessi orari di guida.

La Cassazione (sentenza 19167/15) ribadisce che, in riferimento all’applicazione della sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida, è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, in riferimento al criterio di ragionevolezza di cui all’art. 3 Cost., per la mancata previsione da parte della normativa applicabile della possibilità per il giudice di regolamentare l’applicazione della sanzione stessa in modo tale da non ostacolare il lavoro del condannato, qualora la patente sia un requisito indispensabile allo svolgimento della sua attività lavorativa.

Nessun pregio merita la prospettata questione di legittimità costituzionale anche con riguardo al diritto fondamentale al lavoro, «rientrando nell’insindacabile discrezionalità del legislatore, ancora una volta, la tutela della pubblica incolumità anche con il sacrificio delle possibilità lavorative del condannato sul rilievo che le peculiarità insite in una attività lavorativa che comporti frequenti spostamenti, in tanto possono trovare equilibrato soddisfacimento, in quanto le relative modalità attuative non finiscano per svuotare integralmente di contenuto la sanzione applicata». Per questi motivi la Suprema Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La sospensione della patente non contrasta con il diritto al lavoro - La Stampa

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