Accuse pesantissime nei confronti dell’uomo: maltrattamenti e violenza ai danni della propria compagna. A rendere il quadro ancora più grave, poi, anche la condanna in primo grado a quasi quattro anni di reclusione. E' logica l’applicazione della misura cautelare del “divieto di dimora” per tutelare la donna. Lei, però, dimentica il passato e si riconcilia col proprio uomo, fino a rimanere nuovamente incinta di lui. Difficile, a questo punto, confermare, ancora una volta, l’applicazione della misura cautelare. I giudici di merito reputano "risibile" la «istanza di revoca della misura cautelare del ‘divieto di dimora’» applicato all’uomo alla luce dei «delitti» – ossia maltrattamenti e violenza sessuale – «a danno della convivente».
Per i giudici, in sostanza, erano intatte le «esigenze cautelari» a tutela della donna, anche tenendo presente che l’uomo è stato «condannato, in primo grado, alla pena di tre anni ed otto mesi di reclusione» per i «detti reati». E, viene aggiunto, «non poteva considerarsi circostanza nuova l’asserita ripresa della convivenza» tra l’uomo e la donna, la cui «dichiarazione», comunque, viene ritenuta «meritevole di una verifica» ad hoc. Anche in ultima battuta, in Cassazione (sentenza 9240/15), l’uomo ribadisce la propria linea difensiva, poggiata, ovviamente, sul fatto che ha «ripreso la convivenza con la donna, al punto» che ella «è nuovamente incinta di lui».
In sostanza, è evidente, per l’uomo, «l’assenza di ogni giustificazione alla misura cautelare, applicata, all’epoca, proprio per tutelare» la sua compagna. L'obiezione è considerata plausibile dai giudici del ‘Palazzaccio’, i quali sottolineano l’errore compiuto dai giudici di merito, laddove essi hanno «confermato l’adeguatezza della misura cautelare, pur a fronte di una circostanza di fatto – la ripresa della convivenza tra l’uomo e la compagna, peraltro incinta di lui –» che avrebbe dovuto «minare in radice il senso della misura stessa, privandola di ogni significato» proprio perché «il divieto di dimora era stato disposto per evitare» che l’uomo «potesse entrare in contatto» con la compagna.
È illogico il ragionamento compiuto dai giudici di merito, viene spiegato ora, perché non si dubita della «circostanza» della convivenza, bensì del «carattere libero della scelta della donna di tornare a vivere» con l’uomo, chiedendo addirittura, su questo punto, una «verifica». Ma, chiariscono i giudici della Cassazione – dando un’indicazione ai giudici del Tribunale, i quali dovranno riesaminare la questione –, se si ammette, come fatto nei giudizi di merito, la «veridicità della ripresa convivenza», allora risulta «priva di significato» la «misura cautelare» del «divieto di dimora» applicata originariamente nei confronti dell’uomo.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /Lui violento, lei vittima, ma i due tornano a vivere insieme: discutibile l’applicazione del "divieto di dimora" per l’uomo - La Stampa
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
lunedì 23 marzo 2015
Lui violento, lei vittima, ma i due tornano a vivere insieme: discutibile l’applicazione del "divieto di dimora" per l’uomo
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ferrara: Violentò minore in auto. Condanna a dieci anni per il pedofilo seriale
Ieri la sentenza del Tribunale nei confronti uno straniero di 32 anni. Al termine dell’udienza la vittima, ora maggiorenne, ha pianto. É sta...
-
Ieri la sentenza del Tribunale nei confronti uno straniero di 32 anni. Al termine dell’udienza la vittima, ora maggiorenne, ha pianto. É sta...
-
Risponde di lesioni colpose di cui all'articolo 590 cod. pen. l'automobilista che apre la portiera della macchina per scendere e co...
-
Ha salutato la presidente del collegio giudicante con un «vostro onore», come nei film americani. Ha proseguito, come nei film americani, i...
Nessun commento:
Posta un commento