domenica 29 marzo 2015

La chiusura degli Opg spaventa medici e pm: “Rischi per la sicurezza”

Il 31 marzo l’Italia dice addio ai vecchi manicomi criminali. “Con la nuova legge molti internati pericolosi usciranno
C’è il «cannibale di Pineto», che quattro anni fa tentò di uccidere una donna per poi cibarsene, recluso nell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Le mura dell’Opg di Castiglione delle Stiviere custodiscono il «pugile omicida», che ha visto il diavolo mentre massacrava a mani nude una filippina di 41 anni. E c’è la badante ucraina di 33 anni, che quattro anni fa esatti uccise con dieci coltellate l’ottantottenne che accudiva perché «spinta dai vampiri». La diagnosi di schizofrenia l’ha portata dentro le mura dell’ Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione, vicino Mantova. Ma tra quattro anni potrebbe tornare in piena libertà. Senza che nessuno tuteli lei e noi. 
Codicillo di legge  
Il perché è contenuto in un codicillo della legge che a partire dal 31 marzo prevede la chiusura degli Opg, come si abbreviano i vecchi «manicomi criminali», con relativa destinazione dei 741 pazienti che ancora ci vivono nelle Rems, le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive. Strutture al massimo da 20 letti, dotate di sistemi anti-evasione. Ma a causa di una norma contenuta nella legge, scrive all’Associazione nazionale magistrati, il giudice del Tribunale di Roma, Paola Di Nicola, «siamo tenuti a revocare le misure di sicurezza per internati pericolosi che abbiano superato il limite massimo della pena edittale». Quella che avrebbero dovuto scontare in carcere se fossero stati in grado di intendere e di volere. 
A confermare l’allarme è anche la Società italiana psichiatria, la Sip, che pure si è battuta contro gli «ergastoli bianchi» e per la chiusura degli «Opg-lager». «E’ un pasticcio», ammette il segretario nazionale, Enrico Zanalda, che ci tiene a respingere la formula di «pericolosità sociale». «Ma è chiaro che serve una modifica del codice penale che, in caso di vizio totale o parziale di mente, consenta di detenere e curare in case circondariali le persone più gravi». «L’ipotesi che, quantomeno in un numero limitato di casi, la pericolosità sociale in senso psichiatrico sia legata alle peculiari caratteristiche psicopatologiche non pare essere stata vagliata», rimarcano anche Stefano Ferracuti e Gabriele Mandarelli, rispettivamente psicologo e psichiatra dell’Università la Sapienza di Roma. 
«La legge –denuncia invece Massimo Cozza, segretario nazionale della Cgil medici e psichiatra- affida ai soli infermieri il compito di accompagnare i sorvegliati dalle Rems agli ospedali quando necessario per una cura e anche questo non sembra un modo di garantire la sicurezza». Non a caso qualche giorno fa A.M., che strangolò la madre a Prato, è fuggito durante un trasferimento. Circa la metà degli internati dovrebbe essere dimessa, dicono all’Associazione «Stop Opg». Gli altri dovrebbero essere accolti dalle Rems. «Per ora solo in Emilia Romagna sono però pronte, in altre nove regioni ci si è limitati ad individuare dove aprirle e altrove non si è fatto nulla», spiega Zanalda. Dove i magistrati dovrebbero far sorvegliare gli internati resta un mistero. In Lombardia una delibera prevede che a Castiglione si cambi targa, passando dalla scritta Opg a Rems. Come dire: «cambiare tutto perché non cambi nulla».  
fonte: www.lastampa.it//La chiusura degli Opg spaventa medici e pm: “Rischi per la sicurezza” - La Stampa

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