I Giudici di Pace sciopereranno dal 9 al 14 marzo contro il progetto di riforma predisposto dal Ministro della Giustizia Orlando, presentato in Parlamento a gennaio. Nello stesso periodo si terranno manifestazioni di piazza e conferenze di denuncia. La protesta culminerà con la «Giornata della Giustizia di Pace», durante la quale negli uffici del giudice di pace di tutta Italia verranno illustrate ai cittadini e agli organi di informazione le attività dei giudici di pace, i risultati in termini di efficienza e qualità del loro operato, i dati statistici di 20 anni di lavoro. «Siamo l'ultima ancora di salvataggio di una barca, la giustizia, che sta rapidamente affondando ed il Ministro Orlando intende sbarazzarsene, con una leggerezza disarmante - spiega il segretario generale dell'Unione nazionale dei giudici di pace Alberto Rossi - malgrado i dati inequivocabili ufficializzati pochi mesi fa dal suo capo dipartimento Mario Barbuto, che evidenziano una durata media dei processi dinanzi ai giudici di pace inferiore a 300 giorni a fronte di tempi di durata 4-5 volte superiori in tutte le altre Corti, il ministro Orlando vuole cancellare gli uffici del giudice di pace trasformandoli in articolazioni dei tribunali, concentrando i giudici di pace all'interno dell'ufficio del processo, in un'ottica di burocratizzazione e centralizzazione della macchina giudiziaria vetusta di almeno 50 anni e destinata ad affossare definitivamente la giustizia nel nostro Paese». Ancor più grave, secondo il presidente dell'Unione nazionale dei giudici di pace, Mariaflora Di Giovanni, «é che il ministro Orlando intenda realizzare tale irresponsabile disegno a danno dei giudici di pace, ridotti in una condizione di servitù, assoggettati a sfruttamento intensivo e trasformati in lavoratori in nero senza alcun diritto o tutela. La stabilità del rapporto, di fatto già realizzatasi, al pari del riconoscimento di adeguate tutele retributive e previdenziali, costituiscono - conclude - diritti inviolabili della persona previsti dalla Costituzione che non possono essere cancellati da un ministro che intende addirittura licenziare i giudici di pace in maternità o affetti da gravi patologie che devono assentarsi per un certo periodo dall'ufficio».
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Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
giovedì 5 marzo 2015
I Giudici di Pace scioperano dal 9 al 14 marzo
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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