Operazioni poco chiare alla cassa. Da qui i dubbi e gli accertamenti – attraverso un’agenzia investigativa – della società proprietaria del supermercato nei confronti della cassiera. A controllo concluso, emerge la condotta scorretta della dipendente, la quale non ha provveduto alla registrazione di alcuni prodotti acquistati dai clienti, appropriandosi delle somme incassate. Non si può, dunque, contestare la decisione dell’azienda di licenziare la donna (Cassazione, sentenza 25674/14) «per giusta causa».
Come accennato, la cassiera era stata colta nel momento in cui si metteva in tasca le somme relative ad alcuni prodotti – confezioni di shampoo, in particolare –, acquistati dai clienti ma mai registrati alla cassa. Inevitabile la reazione della lavoratrice in bilico, che non accetta l’idea di dovere addirittura tornare a casa. E consequenziale è il ricorso in Cassazione, per contestare l’operato dell’azienda, colpevole, secondo la donna, di avere esagerato nei controlli sul suo operato come cassiera e nella sanzione adottata. Senza dimenticare, poi, aggiunge la donna, la «non tempestività della contestazione dell’addebito».
Tutte queste obiezioni si rivelano irrilevanti. Innanzitutto, alla luce della «avvenuta sottrazione delle somme non contabilizzate» – per giunta, «sottrazione reiterata a distanza di sole quarantotto ore» –, è lapalissiana, sottolineano i giudici del ‘Palazzaccio’, la gravità della condotta tenuta dalla cassiera, che «svolgeva funzioni di particolare delicatezza e responsabilità»: di conseguenza, è evidente il «venir meno del legame fiduciario», e, quindi, l’«impossibilità», per il datore di lavoro, di «confidare sull’affidabilità e sulla lealtà del dipendente». Già queste considerazioni sono sufficienti per confermare la legittimità del «licenziamento». A completare il quadro, però, va anche ribadita la correttezza dell’operato dell’azienda, poiché «sono leciti i controlli del datore di lavoro, a mezzo di agenzia investigativa, in ordine agli illeciti del lavoratore che non riguardino il mero inadempimento della prestazione» bensì, come in questa vicenda, «incidano sul patrimonio aziendale». Non a caso, i «controlli» messi in atto, ricordano i giudici, erano «diretti a verificare eventuali sottrazioni di cassa», quindi «a salvaguardare il patrimonio aziendale».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Riflettori sulla cassiera, l’agenzia investigativa ‘certifica’ le somme sottratte: licenziata
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martedì 6 gennaio 2015
Riflettori sulla cassiera, l’agenzia investigativa ‘certifica’ le somme sottratte: licenziata
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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