mercoledì 24 dicembre 2014

Cane aggressivo, ciclista rincorso più volte: aggressione a segno, infine. Colpa della padrona

Già in passato l’uomo era stato spaventato dall’atteggiamento aggressivo del quadrupede, che, alla fine, è riuscito a raggiungerlo e a morderlo, provocandogli lesioni guaribili in tre giorni. Anche alla luce di questi precedenti, è evidente la responsabilità della padrona dell’animale, per non avere provveduto ad una adeguata sorveglianza. Responsabile materiale delle ferite riportate dall’uomo è, ovviamente, l’animale. La proprietaria del quadrupede è condannata per i reati di lesioni personali colpose e omessa custodia di animali (Cassazione, sentenza 53138/14).

Il caso

Chiarissima la contestazione mossa nei confronti della donna, ossia «avere cagionato a un uomo, omettendo di custodire adeguatamente il proprio cane, lesioni personali da morso, giudicate guaribili in tre giorni». Altrettanto chiara la dinamica dell’episodio, come ricostruita, prima nella «querela» e poi nella «deposizione», dall’uomo rimasto vittima dell’aggressione del quadrupede, e da cui emerge il fatto che l’animale «si trovava nel giardino» della donna. Tutto ciò – assieme alla certificazione del Pronto Soccorso, relativa alle ferite riportate dal ciclista – è sufficiente, secondo i giudici di merito, per condannare la donna, lasciando aperto il fronte del «risarcimento del danno, da liquidarsi in separato giudizio civile». E tale ricostruzione viene ritenuta adeguatamente dettagliata anche dai giudici della Cassazione, i quali confermano, di conseguenza, la condanna nei confronti della donna.

Decisiva la «deposizione» dell’uomo, anche alla luce del «riscontro costituito dal certificato del Pronto Soccorso»: difatti, «la persona offesa» ha visto «il cane che più volte aveva tentato di azzannarlo quando transitava in bicicletta», e ha affermato che «il cane stesso si trovava nel giardino della donna, e cioè nella sua custodia». Evidente, quindi, la «pericolosità» dell’animale, proprio tenendo presente la «deposizione» della persona offesa, che «giornalmente era spaventata dall’atteggiamento aggressivo» del cane. Altrettanto evidente, allo stesso tempo, la responsabilità della donna per non aver prestato maggiore attenzione al proprio animale.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Cane aggressivo, ciclista rincorso più volte: aggressione a segno, infine. Colpa della padrona

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