Fa ormai parte delle regole «comunemente accettate nella civile convivenza» permettere ai clienti di ristoranti e alberghi di portar via dal tavolo il cibo avanzato per darlo ai propri cani ed è anche ammesso il diritto di riempire la propria borraccia con l’acqua che è rimasta nella bottiglia. Lo afferma la Cassazione dando torto ad un albergatore del Trentino Alto Adige che aveva denunciato un cliente che aveva definito «uno schifo» i servizi dell’hotel che vietavano la “doggy bag” e il riempimento della borraccia.
Con la sentenza 29942 della quinta sezione penale della suprema corte, gli `ermellini´ hanno annullato senza rinvio la condanna per ingiuria inflitta dalla corte d’appello di Trento nei confronti di Fulvio M., un signore friulano di 76 anni che era andato in vacanza in Trentino. L’uomo si era molto risentito con i gestori dell’hotel che aveva scelto per passare le ferie a causa delle «imposizioni di regole» che lui riteneva ingiustificate. Per questo aveva avuto un diverbio con i proprietari dell’hotel e aveva anche rilasciato un’intervista alla stampa locale per lamentarsi dei disservizi subiti.
Per quanto riguarda l’intervista, i giudici lo avevano assolto dall’accusa di ingiuria e ritenendo un suo «legittimo esercizio del diritto di critica» esternare il suo parere - «uno schifo» - sull’hotel. Per la stessa frase, invece, era stato condannato per ingiuria a risarcire gli albergatori e anche alla condanna penale (la cui entità non è riportata in sentenza).
Contro il verdetto di condanna Fulvio M. è ricorso in Cassazione dove lo ha vinto ed è stato riconosciuto «non punibile». La Cassazione spiega che al cliente doveva essere riconosciuta «l’esimente della provocazione» dal momento che la sua esternazione costituiva «l’effettiva e sostanzialmente immediata reazione ai disservizi subiti ed all’imposizione di regole», il divieto della “doggy bag” e di riempire la borraccia, «non irragionevolmente ritenute pretestuose ed ingiuste dall’imputato». Secondo gli ermellini ci si può giustamente sentire provocati «anche dalla lesione di regole comunemente accettate nella civile convivenza». Tra queste rientra l’usanza di portarsi via dal ristorante gli avanzi per il cane e di rifornire la propria borraccia in vista delle gite.
(Fonte: Ansa) /La Stampa - “Doggy bag”, alberghi e ristoranti non possono negarli
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martedì 8 luglio 2014
“Doggy bag”, alberghi e ristoranti non possono negarli
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