Nonostante l’insolita collocazione dell’animale, rimane comunque l’obbligo di approntare adeguate misure di sicurezza. Obiettivo è evitare possibili ripercussioni negative per le persone che, incuriosite, decidano di avvicinarsi troppo al cagnetto, provocandone una reazione eccessiva (Cassazione, sentenza 15492/14).
Il caso
Scena carica di simpatia, e capace di strappare un sorriso: perché, inutile negarlo, incuriosisce l’immagine del cagnetto ‘ospite’ della borsa della padrona. Ma dietro il quadretto da film ‘zuccheroso’ può nascondersi comunque un pericolo... che, cioè, il piccolo animale reagisca bruscamente alla intrusione di una estranea nel suo regno. A doverne rispondere, penalmente, è la padrona del cane: ella avrebbe dovuto essere più prudente, e approntare misure adeguate per tenere sotto controllo l’animale. Conto ‘salato’, quello presentato dalla giustizia: «200 euro di multa», «pagamento delle spese processuali» e «risarcimento del danno», frutto della «condanna», a carico di una donna, per il «reato di lesioni personali colpose» provocate dal suo cane a un’altra donna. Quest’ultima, per farla breve, è rimasta «ferita dal cane di piccola taglia» – che la donna sotto accusa «teneva nella borsa portata al braccio» – allorché «ella aveva avvicinato il viso al cane». Evidente, per i giudici di merito, la «condotta imprudente» della vittima, ma ciò non esclude la «responsabilità» della proprietaria del cane, la quale, sempre secondo i giudici, «aveva custodito l’animale senza le debite cautele e la dovuta diligenza». Significativo, a questo proposito, il fatto che ella aveva portato «il cane nella borsa a tracolla», consentendo così all’animale di «essere più vicino al viso delle persone» e limitando, invece, la «possibilità di un pieno controllo sui movimenti» dell’animale. Incustodito. E il quadro tracciato dal Giudice di pace prima e dal Tribunale poi viene condiviso anche dai giudici del Palazzaccio: così, nonostante le obiezioni della proprietaria del cane, è confermata la condanna per «lesioni personali colpose». Decisiva è la constatazione della «inadeguata custodia del cane», alla luce dell’ordinanza del Ministero della Salute con cui si impone «al proprietario o detentore di cani l’obbligo di applicare la museruola e il guinzaglio quando si trovino in luogo pubblico o aperto al pubblico». Questo elemento è valutato come prioritario rispetto alla «condotta» della vittima, «imprudente» sì ma «non assolutamente imprevedibile», poiché, evidenziano i giudici, è noto che «la presenza di un cane può sollecitare l’attenzione e l’interesse delle persone». Per questo, chiariscono i giudici, in chiusura, «ove si intenda condurre l’animale in ambienti ove è prevedibile il contatto con persone», è necessaria «l’adozione» – mancata completamente, in questa vicenda – di «cautele» che azzerino la possibilità di «danni in conseguenza delle reazioni dell’animale».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - A spasso col cagnetto in borsetta: ferita una donna, avvicinatasi troppo. Padrona responsabile
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martedì 3 giugno 2014
A spasso col cagnetto in borsetta: ferita una donna, avvicinatasi troppo. Padrona responsabile
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
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