lunedì 13 gennaio 2014

Costrizione psichica e breve durata possono bastare per la configurazione del reato

Il sequestro di persona si configura anche se la limitazione della libertà personale deriva da costrizione psichica o dalla creazione di condizioni di sostanziale impossibilità alla locomozione. Lo ha chiarito la Cassazione con la sentenza 40779/13.

Il caso.

Costringeva, con atti violenti e intimidatori, la sua ex a rimanere all’interno della propria autovettura per circa 2 ore. Un episodio, questo, che si inseriva in un contesto di reiterate molestie e minacce. Condannato, seppur con una diminuzione di pena, anche dai giudici di appello, l’imputato presenta ricorso per cassazione. Violenza privata o sequestro di persona? I Supremi Giudici hanno sottolineato che il sequestro di persona (art. 605 c.p.) «non presuppone necessariamente l’interclusione della vittima, ma può consistere in limitazioni della libertà personale che derivino da costrizione psichica o dalla creazione di condizioni di sostanziale impossibilità alla locomozione, quali, ad esempio, l’esposizione ad un pericolo per l’incolumità personale» (Cass., n. 36823/2011). La durata della privazione della libertà può anche essere breve. Inoltre – precisa la Cassazione – ai fini dell’integrazione del delitto in questione, è sufficiente l’impossibilità della vittima di recuperare la propria libertà di movimento anche relativa, «a nulla rilevando la durata dello stato di privazione della libertà», che può anche essere breve, ma deve essere giuridicamente apprezzabile. I giudici di merito, nella fattispecie, non hanno correttamente applicato tali principi, pertanto il ricorso viene rigettato.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Costrizione psichica e breve durata possono bastare per la configurazione del reato

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