Oltre ad aver ampliato la platea dei beneficiari del bonus 200 euro, il decreto Aiuti bis è intervenuto - tra gli altri - anche a sostegno delle famiglie che in questi mesi stanno facendo i conti con il caro-bollette. Dopo il bonus benzina da 200 euro, il nuovo provvedimento concede ora alle aziende private la possibilità di erogare dei contributi a favore dei propri dipendenti finalizzati a pagare le utenze domestiche e di inserirli tra le somme previste dal programma del welfare aziendale che passa da 258 a 600 euro all'anno.
Chi ha diritto al bonus
Il bonus può esser erogato solo dalle aziende che operano nel settore privato, sono quindi escluse le pubbliche amministrazioni. I beneficiari sono esclusivamente i lavoratori dipendenti, cioè coloro che percepiscono uno stipendio da lavoro dipendente. Chi riceve il contributo non paga alcuna imposta perché non è considerato reddito imponibile; allo stesso modo, l’azienda lo deduce completamente dal proprio reddito. In pratica azienda e lavoratore non pagano le tasse sul contributo bolletta.
Come ottenere il contributo
Il contributo non deve esser richiesto, infatti è l’azienda che decide se erogarlo o meno, potendo anche scegliere liberamente le persone cui destinarlo. quindi non si tratta di un contributo percepito indistintamente da tutta la popolazione dipendente dell’azienda.
Al momento non è ancora chiaro come dovranno essere erogati questi contributi da parte dell'azienda. Per ora un punto fermo riguarda il fatto che questi bonus rientrano tra gli altri beni ceduti o tra i servizi prestati come welfare aziendale ai dipendenti. Per la prima volta questo contributo rientra tra le voci di spesa del welfare aziendale e rimane in vigore per tutto il 2022. Questo significa che, in caso di contributi già erogati nei mesi passati, sia il dipendente che l'azienda possono recuperare le imposte indebitamente versate.
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