venerdì 15 gennaio 2021

Dpcm, Conte firma il nuovo provvedimento valido fino al 5 marzo 2021

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm contenente le misure per il contrasto e il contenimento dell'emergenza da Covid-19. Le disposizioni, si legge nel provvedimento, "si applicano dalla data del 16 gennaio 2021, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020, e sono efficaci fino al 5 marzo 2021". Quasi tutta l'Italia in zona arancione e il divieto di spostarsi tra le regioni fino al 15 febbraio, con Lombardia e Sicilia che da domenica potrebbero essere le prime zone rosse del 2021. Dal 16 gennaio parte la nuova stretta per evitare che anche l'Italia finisca nella stessa situazione di Gran Bretagna e Germania, costringendo il governo all'unica soluzione possibile in quel caso: un nuovo lockdown nazionale. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito: "La situazione non può essere sottovalutata, lavoriamo insieme tempestivamente ad anticipare le restrizioni per evitare una nuova, forte ondata" del virus".
Nessun passo indietro, dunque, con il rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, l'inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì: con Rt 1 o con un livello di rischio 'alto' o, ancora, con un'incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio moderato, si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso. Secondo gli ultimi dati da lunedì 18 gennaio potrebbero essere fascia arancione Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria e Veneto. In bilico verso il rosso ci sono invece la Lombardia, l’Emilia-Romagna e la Calabria. Potrebbero rimanere in giallo Toscana, Molise e Campania.
Se però a mandare in rosso la Lombardia sono i numeri, a far scattare le restrizioni più dure in Sicilia è la richiesta del presidente Nello Musumeci. "Alla luce dell'aumento dei contagi, che è ulteriormente progredito rispetto alla scorsa settimana, abbiamo sottoposto al governo centrale la proposta di dichiarare per due settimane la 'zona rossa' in Sicilia. Ove la nostra richiesta non dovesse essere accolta, prudenzialmente procederò con mia ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le 'zone rosse' in tutte le aree regionali a maggiore incidenza di contagio, come peraltro richiesto da numerosi sindaci", ha dichiarato.
Fino al 15 febbraio è vietato andare nelle seconde case che si trovano fuori regione. Se si è residenti in una regione in fascia arancione è vietato andare nella seconda casa fuori Comune salvo casi di urgenza, come, ad esempio riparare un guasto e solo per il tempo limitato a risolvere il problema.
Gli studenti di licei e scuole superiori torneranno sui banchi, in presenza al 50%, fino al 75%, dal 18 gennaio. Per le scuole dell'infanzia, per le elementari e le medie, la didattica continua a svolgersi "integralmente in presenza".
A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, è consentito un
coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento.
In caso di limitazioni alla mobilità tra comuni, "sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia". Confermata anche la regola che consente a un massimo di due persone (minori di 14 anni e disabili esclusi) di andare a visitare amici e parenti una volta al giorno. Anche fuori dal proprio comune se ci si trova in zona arancione o rossa. "In ambito regionale lo spostamento verso una sola abitazione privata è consentito una volta al giorno in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori oltre a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi".
Confermati il coprifuoco, lo stop all'asporto dalle 18 (sarà consentito solo il domicilio). Ristoranti e bar aperti fino alle 18 nelle zone gialle, chiusi nelle altre. Negozi aperti nelle zone gialle e arancioni. Confermata la chiusura di palestre, piscine, cinema, teatri, potrebbero riaprire i musei nelle zone gialle. Più facile il passaggio in zona arancione o rossa. Con indice Rt maggiore di 1 si finisce in area arancione, maggiore di 1,25 in area rossa. In arancione finiranno anche tutte quelle Regioni classificate a rischio alto secondo i 21 parametri, anche se l'indice Rt è minore di 1.
Secondo il nuovo Dpcm, gli impianti nei comprensori sciistici non riapriranno fino al 15 febbraio. Possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni. Questo, si legge nel testo del decreto, per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni, nonché per lo svolgimento delle prove di abilitazione all'esercizio della professione di maestro di sci". A partire dal 15 febbraio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali ma "solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti".
Non si potranno superare i confini anche se le regioni sono in fascia gialla. Secondo il nuovo provvedimento «fino al 15 febbraio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».
Infine, la zona bianca. In cui riaprono palestre, piscine, teatri, cinema, ristoranti e bar h24. Ma per ora non ci rientra nessuno: riguarderà le Regioni con uno scenario di tipo 1, un livello di rischio basso, indice Rt inferiore a 1 e un'incidenza settimanale dei contagi per tre settimane consecutive inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti. In queste regioni "cessano di applicarsi le misure" previste dal decreto legge.
fonte:italiaoggi.it

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