Un ambiente culturale profondamente diverso in cui è complesso adattarsi, una situazione economica diventata difficile che l’ha costretto a cercarsi un lavoro, l’ansia dovuta alle alte aspettative dei genitori sul suo rendimento, sono tutti fattori da tenere in considerazione per decidere se rinnovare o meno un permesso di soggiorno per studio. E questo, anche se lo studente in questione non ha soddisfatto tutti gli obiettivi che la legge richiedeva lui per concederglielo.
Lo ha deciso il Tar del Piemonte, che ha accolto la richiesta di uno studente pakistano del Politecnico che si era visto negare il permesso di soggiorno dalla Questura perché aveva sostenuto solo sei dei sette esami che avrebbe dovuto aver conseguito per rimanere in Italia. Questa è la storia di M.I., aspirante ingegnere pakistano che, per il momento, potrà rimanere nel nostro Paese a studiare perché il tribunale ha sospeso la decisione della Questura e ha invitato l’ufficio immigrazione a tenere conto di vari fattori (e non solo quelli prettamente burocratici) prima di decidere nuovamente in merito al suo destino accademico.
LA VICENDA
La famiglia di M.I. non è particolarmente facoltosa. Ha dato dei soldi al figlio per andare a studiare in Italia e su di lui ha investito numerose aspettative. A metà del suo percorso di studi, però, i soldi su cui il giovane studente poteva fare affidamento diminuiscono. Problemi a casa rendono difficile mandarne altri e il ragazzo è costretto a cercarsi un lavoro part time per potersi mantenere in Italia. E’ in questo periodo che il percorso accademico subisce una frenata. Nonostante tutto, però, lo studente torna sui libri e ricomincia i corsi, recuperando parte del tempo perduto. L’impegno, a livello burocratico, non è però sufficiente e quando M.I. va in Questura per chiedere il rinnovo del permesso ma se lo vede negato. Ricorre contro la decisione e il Tar, dandogli ragione, invita le autorità a tenere in considerazione anche le problematiche psicologiche connesse al suo status di straniero che deve mantenersi.
I DOCUMENTI
Documenti in regola, assicurazione, certificati che attestino i corsi che si andranno a seguire nell’ateneo ospitante. Sono tante le carte che gli studenti non comunitari devono consegnare per riuscire a ottenere un permesso di soggiorno per motivi di studio nel nostro Paese. Tanti, poi, sono anche i paletti che le matricole devono rispettare per vedersi rinnovato, di anno in anno, il permesso. Prima fra tutte il fatto che il permesso di soggiorno per studio autorizza lo svolgimento di attività lavorativa part-time per un massimo di 20 ore settimanali e un limite annuale di 1040 ore. Il permesso di soggiorno per studio, poi, non può essere in ogni caso rinnovato per più di tre anni oltre la durata del corso di studi pluriennale. E a questo punto si allaccia anche la necessità di completare il percorso in tempi contenuti: la normativa prevede il superamento di un numero minimo di esami, cioè uno nel corso del primo anno e due durante quelli successivi.
Fonte:www.lastampa.it/In Italia troppo stress: il Tar concede il permesso di soggiorno allo studente straniero - La Stampa
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mercoledì 23 agosto 2017
In Italia troppo stress: il Tar concede il permesso di soggiorno allo studente straniero
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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