giovedì 27 luglio 2017

Nuova convivenza? Addio all’assegno divorzile

Secondo la Cassazione l’instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, rescindendo ogni connessione con il tenore e il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire meno definitivamente ogni presupposto per la riconoscibilità dell’assegno divorzile a carico dell’altro coniuge. Lo ha deciso la Suprema Corte con l’ordinanza n. 18111/17 depositata il 21 luglio.
Il caso. La Corte d’Appello dichiarava l’insussistenza del diritto all’assegno divorzile per l’ex moglie che conviveva con un nuovo compagno.
Avverso tale pronuncia la donna ricorre in Cassazione, lamentando violazioni in materia di contestazione e valutazione dell’onere della prova, per non aver provato l’ex marito l’effettiva sussistenza della convivenza extra coniugale dal momento che la stessa, pur sussistente, era cessata prima dell’instaurazione del giudizio di primo grado.
L’assegno divorzile. La Cassazione per affrontare la questione in esame richiama il consolidato principio secondo il quale «l’instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore e il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire meno definitivamente ogni presupposto per la riconoscibilità dell’assegno divorzile a carico dell’altro coniuge, sicché il relativo diritto non entra in stato di quiescenza, ma resta definitivamente escluso». Secondo la Corte, infatti, la formazione di una famiglia di fatto è espressione di una scelta esistenziale libera e consapevole e come tale si caratterizza per l’assunzione piena di un rischio anche di eventuale cessazione del rapporto e va quindi esclusa ogni residua solidarietà post matrimoniale con l’altro coniuge, il quale è ormai esonerato da ogni obbligo verso l’ex coniuge .
Per questi motivi la Cassazione respinge il ricorso.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Nuova convivenza? Addio all’assegno divorzile - La Stampa

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