domenica 25 settembre 2016

Patatine stantie in vendita al bar: commerciante condannato

Superata la data di scadenza indicata sulle confezioni. Ciò nonostante, le buste di patatine sono regolarmente in vendita nel bar. Ma, una volta aperte, il prodotto non appare certo fresco né fragrante, come hanno potuto constatare due carabinieri. Ciò è sufficiente per condannare il proprietario dell’esercizio commerciale. (Cassazione, sentenza numero 38841 depositata il 20 settembre 2016).
Genuinità. In appello il titolare del bar, collocato all’interno di uno stadio, è stato ritenuto cosciente di avere messo in vendita «sostanze non genuine» facendole passare come «genuine». Secondo i giudici, il commerciante, pur consapevole che le «confezioni di patatine» fossero scadute, aveva preferito continuare a tenerle in bella mostra per i clienti.
A inchiodarlo, però, è stato un puro caso, cioè la presenza di «due carabinieri, liberi dal servizio» nell’impianto sportivo in occasione di una partita di calcio. Sono stati loro, difatti, a comprare le patatine e, una volta assaggiatele, a rendersi conto che esse erano stantie, avendo perduto «freschezza e fragranza». A quel punto, è stato naturale andare a controllare la data di scadenza, e scoprire così che quel prodotto non poteva essere proposto ai clienti.
La ricostruzione fatta dai due militari permette, in sostanza, di parlare di «merce non genuina» ma comunque «destinata al commercio». E identica situazione, si è scoperto poi, si era verificata negli altri ‘punti vendita’ presenti nell’impianto sportivo.
Tutto ciò conduce inevitabilmente alla conferma in Cassazione della sanzione inflitta al proprietario del bar, ossia «20 giorni di reclusione».

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Patatine stantie in vendita al bar: commerciante condannato - La Stampa

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