domenica 7 febbraio 2016

Giudice risarcisce ex detenuto: "Trattamento inumano"

E' di 7,91 euro il risarcimento che il ministero della Giustizia dovrà pagare a un ex detenuto per droga per ogni giorno trascorso nel carcere di San Vittore a Milano. La motivazione? Dietro le sbarre ha subito "un trattamento inumano e degradante". Lo ha stabilito il tribunale (decima sezione civile) accogliendo, in parte, il ricorso presentato dall'uomo che si è visto riconoscere un risarcimento pari a 1.568 euro per i 198 giorni passati in una cella sovraffollata della struttura di via degli Olivetani. Nella cella in cui è stato rinchiusto, "lo spazio pro capite" è risultato "inferiore al limite minimo di 3 metri quadrati".

L'ex detenuto, nel suo ricorso, si è appellato all'articolo 3 della Convenzione Europea per la salvaguardia dell'uomo e delle libertà fondamentali e ha sostenuto di essere stato dal 29 gennaio 2009 al 14 marzo 2010 prima a San Vittore, poi a Opera e di Bollate, in condizioni di detenzione "degradanti". Condizioni riscontrate però solo a San Vittore.
Nel ricorso, che ha dato il via a una causa contro il ministero della Giustizia, l'ex carcerato si è lamentato di essere stato "ristretto in celle di dimensioni ridottissime, sempre in regime di condivisione con altri soggetti, il cui spazio disponibile era limitato ulteriormente dalla presenza di mobili ed arredi, oltre che scarsamente illuminate e riscaldate".
In più, si legge sempre del provvedimento del giudice civile, tali "celle erano dotate di un piccolo bagno, privo di acqua calda e assolutamente non igienico". Circostanze queste, ha sottolineato il magistrato, smentite dalle relazioni redatte da Opera e da Bollate: nel primo caso era stato collocato in celle di 12 metri quadrati con un'altra persona "così da aver goduto di uno spazio superiore a 3" metri quadrati e dotate di bagno con "wc, bidet e lavandino".
"Del pari va escluso" che l'uomo abbia subito "alcun trattamento disumano" nel periodo di reclusione a Bollate, dove "è sempre stato praticato il cosiddetto regime a celle aperte, con possibilità per i ristretti di muoversi liberamente nelle ore diurne all'interno del reparto, così da rendere ininfluente l'eventuale ristrettezza della cella".
Non così per il periodo dal 29 gennaio al 13 agosto di sette anni fa trascorso a San Vittore "in celle di 9 metri quadrati, ma sempre in condivisione con altri 4, 5 o 6 detenuti", salvo che per un breve "intervallo" di una settimana, "certamente - annota il giudice - non sufficiente a garantirgli un minimo di adattamento alle condizioni migliorative".
In tale periodo la detenzione è stata ritenuta "degradante e disumana", anche se "deve essere tenuto in considerazione nella valutazione del carattere afflittivo della carcerazione subita" il fatto che l'uomo ha potuto usufruire di 4 ore al giorno di 'aria', "per passeggiate o per accedere alle sale di socialità". Pertanto il ministero è stato condannato a pagare all'ex detenuto 1.568 euro, oltre agli interessi legali, nonché al versamento di 405 euro di spese processuali, oltre alle spese generali e agli oneri fiscali.

Fonte: www.repubblica.it//Milano, 198 giorni a San Vittore in meno di tre metri: "Trattamento inumano". Giudice risarcisce ex detenuto - Repubblica.it

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