lunedì 28 settembre 2015

Danno da trasfusione: l’onere della prova grava sull’ospedale

Nel caso di danno da infezione trasfusionale, spetta alla struttura ospedaliera dimostrare che al momento della trasfusione il paziente avesse già contratto l’infezione per la quale domanda il risarcimento. Lo ha ribadito la Cassazione con la sentenza n. 18895/15.

Il caso

Una donna si rivolge al Tribunale per ottenere il risarcimento dei danni da infezione da HIV, causata, secondo la sua ricostruzione, da una trasfusione ospedaliera. La domanda è respinta. Si arriva al ricorso in Cassazione. La donna afferma che la Corte d’appello le ha erroneamente addossato l’onere di provare che essa fosse sana al momento di ingresso in ospedale.

La Cassazione ricorda che in tema di danno da infezione trasfusionale, le Sezioni Unite del Supremo Collegio hanno stabilito che alla struttura ospedaliera dimostrare che l’affezione era già in atto al momento del ricovero e che, dunque, il proprio inadempimento non è stato rilevante. Nel caso, la sentenza d’appello ha palesemente violato tale principio, pretendendo che fosse la paziente a dimostrare di essere stata sana al momento della trasfusione. Pertanto, la Cassazione ha affermato il seguente principio di diritto: «in tema di danno da infezione trasfusionale, è onere della struttura ospedaliera dimostrare che al momento della trasfusione il paziente avesse già contratto l’infezione per la quale domanda il risarcimento». Per quanto sopra esposto, la Corte ha accolto il ricorso della ricorrente, rinviando la causa alla corte territoriale.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /Danno da trasfusione: l’onere della prova grava sull’ospedale - La Stampa

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