giovedì 2 luglio 2015

Pistola mimata con la mano e ‘puntata’ alla tempia: condannato per minaccia

Nessun dubbio sul gesto realizzato da un uomo, e rivolto a un agente di Polizia, colpevole di averlo beccato fuori dai ‘domiciliari’. Tutto ciò rende indiscutibile la condanna di un uomo per il reato di “minaccia”. Difficile, difatti, non considerare la pistola mimata con la mano un gesto pienamente intimidatorio (Cassazione, sentenza 25165/15).

Casus belli è il controllo effettuato dalle forze dell’ordine nei confronti di un uomo agli «arresti domiciliari», controllo che ne rivela l’assenza da casa. Consequenziale è la denuncia per «evasione». Spropositata, però, la reazione dell’uomo, il quale promette «vendetta», minacciando «l’agente di Polizia» – che, assieme a un altro agente, aveva effettuato il «controllo» – di «sparargli alla testa». Strumento della «minaccia» la mano, con cui l’uomo mima la «pistola» puntata alla tempia. Tutto ciò spinge i giudici di merito a ritenere corretta la condanna per il reato di «minaccia».

Secondo l’uomo è discutibile la «gravità» attribuita alla sua «condotta». Egli sostiene, tramite il proprio legale, con ricorso ad hoc in Cassazione, che il «comportamento» tenuto «era privo dei connotati tipici della minaccia» e, soprattutto, «non era idoneo ad incutere timore» nell’agente di Polizia. Tale visione, però, viene ritenuta risibile dai giudici del ‘Palazzaccio’, i quali, invece, considerano, come già i giudici di merito, evidente «la gravità della minaccia realizzata». Su questo punto, in particolare, per i giudici è univoca la ‘lettura’ del gesto compiuto dall’uomo, il quale ha posto «le dita della mano alla testa, nei confronti della persona offesa» e poi ha aggiunto che «analogo trattamento avrebbe riservato all’altro agente di Polizia». Ciò significa che la «minaccia» messa in atto dall’uomo è «grave», essendosi concretizzata «in un gesto esplicito, idoneo ad ingenerare turbamento psichico» nella persona a cui quel gesto era destinato. Ovvia la conferma, quindi, della condanna nei confronti dell’uomo.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /Pistola mimata con la mano e ‘puntata’ alla tempia: condannato per minaccia - La Stampa

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