Patologie e disturbi, a livello psichiatrico, per la coppia di genitori. Conseguenze negative evidenti, purtroppo, nel rapporto – inesistente, in realtà – con la figlia biologica, che – neanche riconosciuta alla nascita –, proprio a causa dell’indifferenza mostrata dalla madre e dal padre, manifesta anch’ella problemi psichiatrici. Assolutamente logica, quindi, la dichiarazione dello stato di abbandono della minore, dichiarata, subito dopo, adottabile da una famiglia che sia finalmente capace di assicurarle una crescita sana (Cassazione, sentenza 2676/15).
Già ai giudici di merito sono apparse evidenti le carenze dei due «genitori», i quali «dapprima non avevano riconosciuto la loro figlia biologica» e poi, anche a causa dei loro problemi «psichiatrici», «non avevano collaborato con i Servizi sociali». Conseguenziale, e inevitabile, la constatazione dello «stato di abbandono» della bambina, dichiarata «adottabile». Decisiva, soprattutto, la condotta tenuta dai due genitori, i quali, in origine, non avevano «riconosciuto la loro bambina», manifestando solo successivamente «interesse» alla sua «crescita».
Rilevante, poi, anche la constatazione delle «patologie, di tipo psichiatrico» che affliggono la bambina – per la precisione, «reazione paranoide acuta» –, e che, per i giudici, sono «effetto della indifferenza di entrambi i genitori», manifestata «dalla nascita» e «fino a poco tempo prima della decisione del Tribunale in ordine allo stato di abbandono della minore». Tardiva, come evidenziato, la ricerca, da parte dei genitori, di un rapporto con la figlia. E ciò ha ripercussioni anche sull’ultima tappa della vicenda giudiziaria, quella svoltasi nel contesto della Cassazione, dove madre e padre hanno contestato la declaratoria di «adottabilità» della bambina.
Tale obiezione, però, è assolutamente generica, e priva di senso, ribattono i giudici del ‘Palazzaccio’. Questi ultimi, difatti, osservano che i due genitori non hanno «dimostrato la esistenza di un valido rapporto con la minore, essendo mancato un rapporto di stabile e duratura convivenza», essendosi ritrovata, la bambina, ‘ospite’ di un Centro di accoglienza residenziale per minori. A rendere ancora più chiaro il quadro, poi, anche i «disordini mentali» della madre e il «sostanziale disinteresse» del padre, elementi che hanno reso praticamente impossibile la costruzione di «relazioni affettive e familiari» solide con la bambina.
Assolutamente indiscutibile, quindi, la «assenza» dei due genitori. Conseguenziale lo «stato di abbandono» della figlia, manifestatosi anche nei «comportamenti» di lei. Per questo motivo, unica ‘via d’uscita’ è offrire alla bambina un «nuovo modo di vivere, che agevoli» la sua «riabilitazione psichica», rimediando agli «effetti negativi prodotti su di lei» dalla complicata «situazione» in cui si è ritrovata a sopravvivere, non certo per proprie colpe, abbandonata da madre e padre, rivelatisi inidonei a «svolgere le funzioni genitoriali». Inevitabile, quindi, concludono i giudici, la scelta di confermare la «adottabilità» della bambina.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Problemi psichiatrici per madre e padre, inidonei come genitori: figlia da salvare con l’adozione
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giovedì 26 febbraio 2015
Problemi psichiatrici per madre e padre, inidonei come genitori: figlia da salvare con l’adozione
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