Durissimo colpo per l’uomo, che perde il lavoro. Nonostante ciò, egli deve comunque far fronte all’obbligo di versare il previsto contributo mensile in favore dell’ex moglie. Unica concessione, da parte dei giudici, la riduzione dell’assegno, passato da 600 euro a 450 euro (Cassazione, ordinanza 14501/14).
Il caso
Procedura conclusa: viene ufficializzata la «cessazione degli effetti civili del matrimonio». E sulle spalle dell’uomo viene caricato l’onere di versare un «contributo mensile di 600 euro» in favore della ex moglie e uno di «400 euro in favore della figlia, convivente con la madre e non ancora indipendente economicamente». Secondo l’uomo, però, è stato ignorato un fatto decisivo: il «licenziamento dal suo posto di lavoro», con conseguente peggioramento delle proprie «condizioni economiche». Allo stesso tempo, ancora l’uomo sostiene che l’ex moglie «non aveva diritto all’assegno divorzile, in considerazione del suo patrimonio immobiliare, delle sue condizioni economiche e della durata estremamente breve del matrimonio, durato solo alcuni mesi».
Tali obiezioni, però, permettono all’uomo solo di ottenere una riduzione dell’«assegno divorzile», portato a «450 euro mensili». E tale cifra viene ‘cristallizzata’, ora, dai giudici del ‘Palazzaccio’, i quali ritengono prevalente, rispetto al «licenziamento» subito dall’uomo, la precaria posizione patrimoniale dell’ex moglie. Quest’ultima, difatti, è impossibilitata a «procurarsi, con i propri mezzi economici, non solo un tenore di vita tendenzialmente corrispondente a quello goduto in costanza di matrimonio», ma anche, addirittura, «un tenore di vita dignitoso». Inoltre, concludono i giudici, la «forte sproporzione dei redditi dei due ex coniugi» non può certo essere riequilibrata dalle «condizioni patrimoniali» della donna.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Licenziato, ma comunque messo meglio dell’ex moglie: assegno divorzile confermato
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venerdì 12 settembre 2014
Licenziato, ma comunque messo meglio dell’ex moglie: assegno divorzile confermato
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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