venerdì 25 luglio 2014

IRAP: con più di 40 mila euro per compensi a dipendenti, l’imposta si paga

Nelle aule di Cassazione di casi di piccoli professionisti che lamentavano la non debenza dell’IRAP quest’anno ne sono arrivati moltissimi. E i Giudici di Piazza Cavour, con grande soddisfazione dei contribuenti, in tanti giudizi sono intervenuti per dichiarare l’esclusione del professionista dal campo d’applicazione dell’imposta, spesso anche andando a modificare la giurisprudenza di merito, ancora lenta ad uniformarsi al nuovo, più favorevole, orientamento.

Pronunciandosi sui casi concreti e dati alla mano (dal numero di dipendenti, alle spese per beni strumentali, ai compensi a terzi) la Corte, ha fornito precise linee guida in tema di corretta applicazione (ed interpretazione) del presupposto dell’IRAP, la sussistenza di un’autonoma organizzazione di cui all’art. 2, D.Lgs 15 dicembre 1997, n. 446. Ma la causa giunta davanti ai Supremi Giudici su ricorso del consulente amministrativo, esula da quei casi e, soprattutto, da quegli importi la cui ricorrenza ha sempre indotto la Cassazione a “salvare” il professionista dall’imposta: oltre quarantamila euro annuali sostenuti per pagare i compensi dei dipendenti sono una cifra che non esclude la sussistenza dell’autonoma organizzazione.

Con l’ordinanza depositata il 6 giugno scorso, n. 12790, la Corte di Cassazione rigetta il ricorso del professionista, ritenendolo infondato “dal momento che il Giudice di merito ha correttamente interpretato la normativa vigente” e sulla base di questa ha affermato la non spettanza del rimborso IRAP.

Fonte: Fiscopiù - Giuffrè per i Commercialisti - http://fiscopiu.it/La Stampa - IRAP: con più di 40 mila euro per compensi a dipendenti, l’imposta si paga

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