Morì dopo l’operazione all’anca, il gip decide per i 18 medici indagati
Il tribunale si è riservato dopo l’udienza sulla nuova richiesta di archiviazione
Bisognerà attendere un paio di giorni per sapere se l’inchiesta sulla morte di Ulderico Campi verrà archiviata o meno. Ieri, dopo l’udienza fissata per discutere la memoria di parte civile che si opponeva all’archiviazione richiesta dal pm, il gip Piera Tassoni ha ‘sospeso’ il giudizio, che arriverà a breve. La vicenda riguarda il sessantenne ferrarese Ulderico Campi che nel maggio 2011 entrò in ospedale per un intervento concordato per una protesi all’anca. Eseguita l’operazione nel corso di un mese si notarono gravi complicazioni. Venne sottoposto all’asportazione della colicisti e a due operazioni d’urgenza. Finì in rianimazione, reparto nel quale morì.
La figlia e la sorella di Campi – assistiti dall’avvocato Alessandro Misiani – denunciarono il caso alla procura, che sequestrò le cartelle cliniche del paziente e indagò in un primo momento sei medici, quelli che in un modo o nell’altro avevano seguito il 68enne in quell’ultimo mese di vita. Il pm, dopo i risultati della perizia discussa in incidente probatorio, indagò poi altri 12 dottori (difesi dagli avvocati Ciaccia, Guzzinati, Moretti, Linguerri, Mancino e Luppi).
Ora, dopo la seconda richiesta di archiviazione della pm Patrizia Castaldini, fatta dopo le indagini integrative disposte a suo tempo, il gip deve valutare se ci furono o no eventuali omissioni nella scelta terapeutica di effettuare l’intervento chirurgico e, in questo caso, chi ne fu il responsabile.
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