mercoledì 28 dicembre 2016

Gestisce la fidanzata ‘lucciola’: condannato

Lei fa la prostituta. Il compagno ne è pienamente consapevole, la accompagna sul luogo di lavoro, e anzi svolge il ruolo di ‘protettore’, arrivando a fissare i prezzi dei rapporti sessuali e interagendo coi clienti. Logica la condanna per l’uomo. Irrilevante il legame sentimentale con la donna. (Cassazione, sentenza n. 54507 depositata il 22 dicembre 2016)
Ruolo. Prima il gip in Tribunale e poi i giudici di Corte d’appello non mostrano alcun tentennamento: l’uomo, un rumeno di neanche 30 anni, va condannato per avere «favorito e sfruttato l’attività di prostituzione della sua fidanzata».
Questa visione viene però contestata dal difensore del presunto ‘protettore’. A suo dire non può essere trascurato il fatto che la ragazza liberamente ha deciso di «praticare la prostituzione, gestendone autonomamente i profitti» inviati al suo Paese d’origine, la Romania, per «il mantenimento della figlia» e «l’acquisto di beni».
Solo successivamente, quindi, secondo il legale, è entrato in azione il fidanzato della donna. Ma questa obiezione viene ritenuta irrilevante dai magistrati della Cassazione, che evidenziano, alla luce del quadro probatorio tracciato tra primo e secondo grado, il ruolo fondamentale svolto dall’uomo. Egli si occupava, spiegano i giudici, «della fissazione dei prezzi dei rapporti sessuali; del ritiro dei proventi; dell’aiuto nella predisposizione della pubblicità personale su internet; della gestione dell’appartamento» utilizzato dalla donna, e, infine, «della interlocuzione diretta con alcuni clienti».
Impossibile, quindi, per i magistrati, ritenere secondarie i compiti dell’uomo. Ciò comporta, ovviamente, la conferma della condanna per «favoreggiamento e sfruttamento» della fidanzata prostituta.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Gestisce la fidanzata ‘lucciola’: condannato - La Stampa

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