sabato 30 luglio 2016

Strada dissestata, brutta caduta per il motociclista: niente risarcimento a causa della velocità

Tratto di strada comunale dissestato. Assurdo il comportamento del motociclista, che prima sfreccia a una velocità eccessiva e poi ricorre a una brusca frenata, che comporta una brutta caduta.
Nonostante le pessime condizioni del manto stradale, quindi, fatale si è rivelata l’imprudenza dell’uomo in sella al ciclomotore.
Impossibile, perciò, pretendere un risarcimento dal Comune.
Strada. In prima battuta il Giudice di Pace ha ritenuto fondate le pretese avanzate dal «proprietario» e dal «conducente» della ‘due ruote’. Ciò perché la caduta è ritenuta legata a doppio filo alle discutibili condizioni del «fondo stradale dissestato», ricompreso nel territorio comunale.
A liberare l’ente pubblico da ogni responsabilità e da ogni onere risarcitorio, invece, provvedono i giudici del Tribunale. A loro avviso, difatti, pur non essendo contestabili le «condizioni della sede stradale», pare evidente che la caduta sia stata frutto della «imprudente condotta» dell’uomo in sella al ciclomotore.
Condotta. A chiudere la vicenda arriva, infine, la parola dei magistrati della Cassazione con l’ordinanza n. 15399 del 26 luglio. Anche loro, come i giudici del Tribunale, ritengono evidente la «responsabilità» del motociclista. Decisiva l’«eccessiva velocità» della ‘due ruote’, che aveva costretto l’uomo alla guida «a una brusca frenata» in un «tratto stradale dissestato».
Nessun dubbio, quindi, sul fatto che la caduta sia stata provocata dalla «condotta imprudente» dell’uomo in sella al ciclomotore. Secondarie, quindi, le precarie condizioni del «manto stradale». E ciò comporta, concludono i magistrati, che nessuna colpa è addebitabile al Comune.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Strada dissestata, brutta caduta per il motociclista: niente risarcimento a causa della velocità - La Stampa

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