sabato 21 maggio 2016

Corte Costituzionale: coltivare cannabis è reato

Coltivare cannabis per uso personale è reato. Non può essere equiparata a una violazione amministrativa.
A stoppare il tentativo di dequalificare l’illecito è la Corte costituzionale con la sentenza n. 109 del 2016, depositata il 20 maggio 2016, che non ha accolto la prospettazione di incostituzionalità sollevata in relazione al principio di uguaglianza.
Passa indenne il vaglio della Consulta l’articolo 75 del Testo unico stupefacenti (dpr 309/1990), e in particolare quella parte in cui non include tra le condotte punibili con sole sanzioni amministrative, se finalizzate in via esclusiva all’uso personale della sostanza stupefacente, anche la coltivazione di piante di cannabis.
Il problema è sorto in un processo a carico di una persona condannata per aver coltivato nel garage della propria abitazione otto piante di canapa indiana, due delle quali in avanzato stato di maturazione.
La questione di costituzionalità è approdata alla Consulta, che però l’ha considerata infondata, pur constatando che la legge vuole differenziare la reazione punitiva nei confronti del consumatore di droga rispetto al produttore e del trafficante. I secondi vanno puniti, mente i primi vanno curati e riabilitati.
A questo proposito il legislatore fa riferimento al concetto di uso personale, che conduce a una reazione più tenue.
In questo filone non sono però inserite alcune condotte ritenute particolarmente gravi come la vendita, il commercio, la cessione e anche quelle compatibili sia con l’uso personale che con quello di cessione a terzi.

Fonte: www.italiaoggi.it/Coltivare cannabis è reato - News - Italiaoggi

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