venerdì 19 febbraio 2016

Calci, pugni e sevizie: 18 arresti nella casa degli orrori di Borgo d’Ale

Un luogo di tortura. Questo secondo la polizia di Vercelli era la residenza La Consolata di Borgo d’Ale. Dove gli anziani ospiti e i malati psichici venivano presi a schiaffi e calci, strattonati peri capelli, picchiati con manici di scopa e chiavi subendo umiliazioni di ogni genere. Alcuni pazienti venivano anche legati o costretti a giacere per terra mentre venivano calpestati.
Diciotto dipendenti responsabili di questo orrore sono finiti in manette oggi pomeriggio nel corso di un’operazione della polizia coordinata dal sostituto procuratore Davide Pretti. L’accusa è di maltrattamenti di anziani e disabili all’interno della casa di riposo, una struttura specializzata nell’assistenza a persone in condizioni di disagio psichico o affette da problemi motori. Già nota per essere stata in passato il «quartier generale» di Mamma Ebe e della sua congregazione.
Le indagini erano iniziate lo scorso agosto dopo una denuncia contro ignoti giunta alla procura di Vercelli, presentata dal padre di una delle pazienti. L’uomo infatti, quando andava in visita alla figlia, le trovava sul corpo diversi segni riconducibili a maltrattamenti.
Dopo la denuncia la squadra mobile ha piazzato una serie di apparecchiature audio-video nella struttura per monitorare cosa accadeva all’interno. Scoprendo quello che la questura definisce «un quadro sconvolgente per la brutalità, crudeltà e la mancanza di umanità con cui venivano trattati quotidianamente gli ospiti da parte del personale addetto».
Nei mesi scorsi le richieste di chiarimenti dei familiari delle vittime sulle lesioni riscontrate sui corpi dei propri cari si sono moltiplicate. E sempre il personale si giustificava sostenendo che gli ospiti si erano infortunati a causa delle loro precarie condizioni fisiche. Sempre secondo la questura sono 12 le vittime accertate di oltre 300 diversi episodi di violenza.
Otto persone sono state arrestate all’interno della casa di cura durante l’orario di lavoro, mentre gli altri dieci sono stati prelevati dalle loro abitazioni. Si tratta di medici, infermieri o operatori sanitari che avrebbero maltrattato pesantemente gli ospiti con schiaffoni a volte inferti anche con oggetti come manici di scopa e chiavi, ma anche strattoni, prese per i capelli, pugni, spintoni, umiliazioni e vessazioni come lanci sulle sedie o a terra e sul letto, o ancora, pazienti legati o costretti a giacere per terra e sentirsi calpestare.
Due degli indagati dovranno anche rispondere del reato di «Determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile». In pratica costringevano alcuni ospiti a infierire ripetutamente su altri pazienti. Altri due sono invece accusati di sequestro di persona per aver chiuso per lunghe ore i pazienti nelle proprie stanze ignorando le richieste di aiuto.

fonte: www.lastampa.it//Calci, pugni e sevizie: 18 arresti nella casa degli orrori di Borgo d’Ale - La Stampa

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