lunedì 18 gennaio 2016

I figli, i genitori e la scuola in una circolare del ministero dell'istruzione

Oggi, dopo un percorso legislativo durato quarant'anni, non ha più importanza come si sia figli (nati fuori o dentro un matrimonio, adottati o affidati, ecc.), nè quale sia la posizione del genitore (convivente, separato, collocatario, affidatario, ecc.).
Oggi l'unica cosa importante è la tutela del figlio.
I genitori hanno il dovere assistere, curare ed educare la prole rispettandone scelte e propensioni; con loro devono cooperare anche tutte le altre agenzie educative.
Nessuno deve creare ostacoli, men che mai la scuola.
Scuola e genitori devono lavorare insieme, sempre, se non soprattutto, quando la famiglia vive un momento di difficoltà.
Dovrebbero avere una unica voce ed invece, nella vaghezza delle parole e nella indeterminazione delle categorie giuridiche, si annidano e alimentano nuovi focolai di disputa. Anche la scuola diviene arena di questo o quel diritto, delle modalità di esercizio delle pattuizioni giudiziali, punto di inizio e di fine di una disputa coniugale non risolta.
A queste situazioni volge lo sguardo e si colloca la circolare ministeriale prot. n.00005336 del 02/09/2015 intitolata "Indicazioni operative per la concreta attuazione in ambito scolastico della legge n.54/06 "Disposizioni in materia di separazione dei genitori ed affidamento condiviso dei figli" emessa da Ministero dell'Istruzione. Il documento contiene ed esplicita indicazioni per tutto il personale del mondo scolastico: Dirigenti, Docenti e personale ATA.
Il Ministro ha ripercorso l'iter legislativo e chiarito concetti giuridici, ha suggerito modalità pratiche e concrete perchè quel diritto alla bigenitorialità non sia più mortificato.
Ha ricordato che non ha importanza che la famiglia non sia più unita permanendo sempre in capo ai genitori i medesimi obblighi di vigilanza, cura ed assistenza morale e materiale nei confronti della prole. Le uniche eccezioni sono ricollegate alla mancanza, fisica o giuridica, di un genitore (per morte, mancato riconoscimento o provvedimento giudiziale di decadenza dalla patria potestà), ma non ad una sua precaria assenza determinata dal fatto che uno dei due viva o lavori in una città diversa da quella in cui vive o studia il figlio. Nessuna diversità di trattamento può scaturire dallo status della famiglia:tradizionale, di fatto, separata, allargata, ecc..
Spazza ogni possibile equivoco interpretativo il Ministro quando dichiara espressamente che entrambi i genitori hanno diritto di essere informati sulle vicende del figlio e di partecipare alle decisioni che lo riguardano, attività certamente facilitata negli istituti assisstiti da supporti telematici, ma la cui mancanza non può e non deve incidere sulla pienezza del diritto di partecipazione e vigilanza del genitore.
Il dicastero poi, nel rispetto delle disposizioni legislative poste a tutela dei genitori e dello stesso personale scolastico, ha anche suggerito modalità e comportamenti per una efficace tutela degli interessi dei piccoli alunni che non devono restare schiacciati da comportamenti ostruzionistici di genitori abbarbicati su situazioni di coniugi confliggenti.
La circolare ministeriale è segnale di quell'interesse per il minore che parte dalla Convenzione ONU dei diritti dell'Infanzia di New York del 1989 per arrivare su ogni banco di scuola con l'obiettivo di curare la crescita, morale, fisica, psicologica ed emotiva e con essa la coscienza e l'educazione civica dei piccoli cittadini di oggi perchè possano crescere sereni, rispettati nei loro desideri e nelle loro propensioni, perchè con loro si possa lavorare per una pace sociale, per la costruzione di un mondo rispettoso delle persone e delle differenze. E' un documento rivoluzionario, un nuovo punto di inizio per una educazione ed un rispetto per l'altro nuovo e pieno.

fonte: www.ilsole24ore.com//AvvGiovannaPaolisso//I figli, i genitori e la scuola in una circolare del ministero dell'istruzione

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