giovedì 8 gennaio 2015

Contributi: datore di lavoro fa lo “scaricabarile” sul professionista, ma questo non lo salva dalla pena

La Corte d’appello conferma la sentenza di condanna ai danni di un’imputata per il reato di omesso versamento delle ritenute contributive operate sulla retribuzione dei dipendenti.

La donna ricorre in Cassazione, contestando ai giudici di merito di non aver considerato che l’imputata si era affidata ad un professionista. Perciò, la mancata vigilanza della relativa condotta non poteva essere imputato a titolo doloso, ma, al massimo, colposo.

La Corte di Cassazione, però, nella sentenza 42324/14, sottolinea che il reato di omesso o intempestivo versamento di ritenute previdenziali e assistenziali non richiede il dolo specifico, in quanto si esaurisce con la coscienza e la volontà o dell’omissione o della tardività del versamento. Perciò, essendo sufficiente il dolo generico, questo non viene meno se il datore di lavoro ha demandato a terzi, anche professionisti, l’incarico di provvedere, perché è comunque il titolare del rapporto di lavoro ad avere l’obbligo del versamento, per cui deve vigilare che il terzo adempia l’obbligazione di cui egli è l’esclusivo destinatario. Per questi motivi, la Corte di Cassazione rigetta il ricorso.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Contributi: datore di lavoro fa lo “scaricabarile” sul professionista, ma questo non lo salva dalla pena

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