giovedì 6 febbraio 2014

Equitalia: un clic per fermare le cartelle pazze

Un clic per fermare le cartelle pazze. Sul sito di Equitalia è attivo un nuovo servizio telematico - che si aggiunge a quelli già operativi: sportello, fax, e-mail o raccomandata a.r. - che permette ai cittadini di inviare le richieste di sospensione della riscossione delle cartelle. Per inoltrare la richiesta non è necessario registrarsi: è sufficiente entrare nel box “Sospendere la riscossione” e inserire nell’apposito modulo online i propri dati e quelli dell’atto per cui si presenta la domanda, allegando tutta la documentazione che giustifica la richiesta di sospensione e la copia di un documento di riconoscimento valido. A conferma del buon esito dell’invio dell’istanza, il sistema invia un riepilogo con i dati inseriti. Sul sito di Equitalia è pubblicata anche una breve guida che illustra, tra l’altro, in quali casi si può chiedere direttamente a Equitalia di sospendere la riscossione. È stata la Legge di Stabilità 2013 (Legge n. 228/2012) a introdurre la possibilità di rivolgersi direttamente all’agente della riscossione in caso di richiesta - tramite cartella, avviso o atto di procedura cautelare/esecutiva - di importi non dovuti da parte dell’ente creditore. Il contribuente può chiedere la sospensione: quando ha già pagato il tributo prima della formazione del ruolo; quando ha ottenuto una sospensione dell’ente o del giudice; in caso di sentenza favorevole; in tutti quei casi in cui il contribuente può dimostrare altre cause, previste dalla norma, che rendono inesigibile il credito. La domanda va inviata entro 90 giorni dalla notifica dell’atto per cui si chiede la sospensione. Equitalia, ricevuta l’istanza, sospende ogni attività di riscossione e invia tutta la documentazione all’ente creditore, il quale verifica la correttezza della documentazione presentata e comunica l’esito - sia al contribuente sia a Equitalia - per l’eventuale annullamento della cartella. Se dopo 220 giorni dalla presentazione della domanda l’ente creditore non fornisce riscontri, le somme contestate vengono annullate di diritto. “In questi anni - ha spiegato l’amministratore delegato di Equitalia Benedetto Mineo - siamo riusciti a perfezionare i nostri sistemi informatici per evitare quelle situazioni eccezionali, ma qualche problema si può ancora verificare quando l’ente fornisce a Equitalia informazioni errate o parziali, o quando omette di comunicare eventuali cancellazioni del debito. Per evitare disagi abbiamo ampliato i nostri canali di assistenza intervenendo su questi disguidi non imputabili alla nostra attività, e oggi è possibile risolvere la situazione anche dal computer di casa, senza dover andare allo sportello”.

Fonte: http://fiscopiu.it/news/equitalia-un-clic-fermare-le-cartelle-pazze /La Stampa - Equitalia: un clic per fermare le cartelle pazze

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